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Caso scommesse, Fagioli: "100mila euro da Vlahovic per coprire debiti", Florenzi: "Giocavo troppo"

Nicolò Fagioli
Nicolò FagioliGabriele Maltinti / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP
Nicolò Fagioli ha raccontato ai pm di aver chiesto aiuto economico a diversi compagni, tra cui Vlahovic, per saldare debiti da gioco legati a scommesse illegali, mentre Alessandro Florenzi ha ammesso di essere ricaduto nella ludopatia dopo un infortunio, accumulando 300mila euro di debiti su piattaforme clandestine.

"Ricordo che anche Vlahovic, che era un mio caro amico, quando giocavo con la Juventus aveva provveduto a versare un importo di 100mila euro per coprire i miei debiti senza acquistare alcun bene". Lo ha raccontato, in un recente verbale reso davanti ai pm di Milano, il 24 aprile scorso, Nicolò Fagioli nell'ambito dell'inchiesta sul giro di puntate on line illegali.

Già dagli atti emersi nelle scorse settimane risultava che l'attaccante juventino, non indagato, aveva versato 100mila euro alla gioielleria Elysium. Fagioli, interrogato già più volte a Torino prima che l'inchiesta passasse a Milano, nel nuovo verbale ha spiegato che aveva chiesto a diversi suoi colleghi di aiutarlo a saldare i suoi debiti dovuti alle scommesse.

"Ho chiesto a Gatti, Dragusin e altri. Io dicevo a loro di fare un bonifico per me a Elysium e gli dicevo che ci avrebbero guadagnato una parte, che poi mettevo io - ha chiarito il centrocampista - e dopo qualche mese gli restituivo i soldi prestati".

Ai pm che gli hanno chiesto se avesse ancora "un debito con gli scommettitori", Fagioli ha risposto: "Avevo un residuo di ulteriori 400 o 500mila euro circa nel momento in cui sono stato convocato a Torino per gli interrogatori e da quel momento nessuno più mi ha sollecitato il pagamento".

Le statistiche di Fagioli
Le statistiche di FagioliFlashscore

Fagioli ha anche voluto precisare, rispetto ad una contestazione della Procura, che "non ero io ad adescare i giocatori ma erano gli altri calciatori che mi chiedevano di giocare e io passavo il contatto di De Giacomo".

Quando passò a Raoul Bellanova il contatto del presunto gestore delle scommesse "ho avuto solo 5mila euro di credito in più sul sito" e "questo episodio è l'unico in cui ho avuto un bonus da De Giacomo, non ho mai guadagnato soldi".

Fagioli è già stato sanzionato con la squalifica sul fronte sportivo ed è tornato a giocare, ha intrapreso un lungo percorso di cure per la ludopatia e potrà uscire dall'inchiesta milanese pagando una oblazione.

La confessione di Florenzi: "Infortunio mi fece cadere nelle scommesse"

Non ha "mai vinto" giocando su quelle piattaforme illegali, "le poche vincite andavano a compensare il debito, quindi non ho mai prelevato denaro, semmai avessi vinto non ho idea di come sarebbe avvenuto il pagamento, se con contanti o tramite orologi". Lo ha messo a verbale Alessandro Florenzi, difensore del Milan ed ex Roma, indagato nell'inchiesta milanese sulle scommesse clandestine e a fine aprile ascoltato dai pm di Milano, così come Nicolò Fagioli.

Ha raccontato che giocava su piattaforme illegali, perché da quelle legali "mi ero autoescluso perché giocavo troppo" e "dopo un paio di mesi, quando ho avuto un grave infortunio sono ricaduto nel gioco".

Florenzi ha parlato dei rapporti con Tommaso De Giacomo, il presunto gestore delle puntate, e ha chiarito che lui chiedeva "a Sandro Tonali", ex Milan ora al Newcastle e anche lui indagato come presunto "collettore", "quanto desideravo mi venisse caricato nel sito per giocare e quando poi perdevo sempre Sandro mi mandava la fattura e mi diceva come pagare".

E ancora: "Non ho mai giocato sul calcio, ho fatto scommesse su altri sport come il tennis (...) anche per questo motivo non sono stato sanzionato dalla Federazione". La gran parte delle giocate riguardavano il "casinò" on line. Gli era rimasto da saldare un debito da 300mila euro, ma poi quando scoppiò lo scandalo non gli chiesero più quei soldi.