Allegri contro Inzaghi: i precedenti tra i due in vista di Inter-Juventus

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Allegri contro Inzaghi, capitolo 19: il dualismo tra i due in vista di Inter-Juventus
Allegri e Inzaghi
Allegri e InzaghiProfimedia
Negli scontri diretti ad oggi a prevalere è il più anziano, ma questa volta Inzaghi ha tutte le carte in regola per batterlo.

Dopo l'1-1 dell'Allianz Stadium dello scorso novembre, gli scontri diretti tra Massimiliano Allegri e Simone Inzaghi sono diventati ben 18.

Un numero molto alto se consideriamo che la prima volta, nelle vesti di allenatori, i due si sono incontrati il 20 aprile 2016, appena dieci giorni dopo che Inzaghi fu promosso sulla panchina della Lazio.

In quell'occasione non ci fu partita tra i due, già avversari quando Max (nove anni più grande) allenava già il Cagliari e Simone giocava ancora per i biancocelesti: a Torino si imposero i bianconeri con un netto 3-0 firmato Mario Mandzukic e Paulo Dybala, che stese i romani con una doppietta dopo l'espulsione di Patric.

I numeri ad oggi sorridono al livornese, che in 18 sfide ne ha vinte ben 9, la metà.

Nello specifico, Allegri è andato meglio soprattutto in Serie A (8-2) mentre Inzaghi ha saputo farsi valere nelle sfide secche come le finali di Supercoppa, in cui ha fatto valere la sua preparazione nei match dentro-fuori.

Allegri è l'allenatore contro di cui Inzaghi ha perso più volte in carriera, ma è anche vero che il piacentino è il mister che più volte in tempi recenti ha saputo imbrigliare la Vecchia Signora.

Credo tattico

I due allenatori sono famosi per utilizzare il 3-5-2, il modulo che accomuna sia l'Inter capolista che la Juventus inseguitrice.

E' stato così all'andata e sarà così anche domenica sera a S. Siro. Inzaghi a differenza del collega sa sfruttare meglio la velocità, le ripartenze e l'ampiezza del campo, mentre Allegri sa interpretare meglio la fase di non possesso e non ha rivali nella costruzione di un blocco basso per respingere l'avversario.

Gli ultimi precedenti
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Che partita sarà

Di certo bisogna aspettarsi una partita da tripla, non scordandosi che neanche un anno fa, il 19 marzo, i ragazzi di Allegri furono capaci di espugnare S. Siro con un 'allegriano' 0-1 firmato Filip Kostic.

A differenza del brutto pareggio dell'andata, frutto della sterilità bianconera nella ripresa e della volontà, da parte dei nerazzurri, di uscire con un punto da Torino senza rischiare di compromettere il risultato, è però lecito aspettarsi molto di più.

Questa volta sarà la Juventus a potersi accontentare di un pareggio per rimanere in scia mentre l'Inter, complice una classifica favorevole che la vede davanti e con una gara ancora da recuperare, avrà dalla sua l''obbligo' di dover tentare di vincere per staccare forse definitivamente i rivali, dimostrando di essere in grado di dare una spallata forse decisiva alla sua principale antagonista.

Considerando che dopo questo scontro mancheranno ancora undici partite, anche un eventuale +4 (potenziale +7) non metterebbe la pietra tombale sul campionato, ma sarebbe una serie ipoteca.

I duelli

A differenza del match di un anno fa non ci sarà Romelu Lukaku a provare ad infastidire i centrali bianconeri, ma il tandem Martinez-Thuram che se la vedrà con il duo brasiliano composto da Bremer e Danilo.

Sulle fasce ci si gioca molto (Darmian è favorito su Dumfries) e sarà interessante vedere cosa uscirà fuori sull'out mancino.

Yildiz o Chiesa potrebbero svolgere un ruolo decisivo per attentare alla solidità nerazzurra, mentre da Vlahovic ci si attende il primo gol a San Siro.