Acerbi-Juan Jesus: per insulti razzisti si rischiano 10 turni

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Acerbi-Juan Jesus: per gli insulti razzisti si rischiano 10 turni:"Mai detto frasi razziste"

Aggiornato
Acerbi e Juan Jesus nel corso del big match
Acerbi e Juan Jesus nel corso del big matchAFP
L'ultimo caso si è verificato nel torneo Primavera B a inizio marzo.

Dieci giornate di squalifica, come sanzione minima: è questa la misura prevista dalle nuove norme della giustizia sportiva, in caso di insulti razzisti, e dunque il rischio che corre Francesco Acerbi. Ma andrà accertato cosa ha detto il difensore dell'Inter a quello del Napoli

Il giudice sportivo della Serie A non potrà decidere domani, sulla base del referto dell'arbitro che riporterà la denuncia di Juan Jesus, a meno che la frase riferita dal brasiliano del Napoli non sia stata sentita direttamente anche da uno dei suoi assistenti.Chiederà un supplemento di indagine alla Procura Figc.

Non è servito, invece, nel caso dell'ultima squalifica per un insulto razzista in campo, appena due settimane fa. Nel campionato Primavera 2 l'applicazione di questo articolo ha portato, all'inizio del mese, alla squalifica per 10 turni di un giocatore della Ternana, reo di aver pronunciato un'espressione di discriminazione razziale, rilevata da un assistente dell'arbitro.

Il secondo comma dell'articolo 28 chiarisce che "il calciatore che commette una violazione di cui al comma 1 è punito con la squalifica per almeno dieci giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato" o addirittura al cosiddetto 'daspo' per i tesserati, ovvero il divieto di accedere agli impianti. 

"Mai detto frasi razziste"

"Frasi razziste dalla mia bocca non sono mai uscite. È l'unica cosa che posso dire. Io so che non ho mai detto frasi razziste, Sono 20 anni che gioco a calcio e so quello che dico. Sono tranquillo", ha detto, invece, Acerbi, intercettato all'arrivo a Milano dopo aver lasciato il raduno della nazionale.

"Juan Jesus non l'ho sentito, posso sicuramente dire che dalla mia bocca certe cose non sono uscite. Scuse? Secondo me ha capito anche male", ha aggiunto Acerbi arrivando alla Stazione Centrale di Milano direttamente da Coverciano, dopo aver lasciato il ritiro della Nazionale.

"Sul tema del razzismo spero che la lotta vada avanti in ogni parte del mondo. In campo succedono tante cose, è normale giocando a calcio che si possano dire certe cose. Ma quando si fischia ci si dà la mano e tutto torna come prima. Mi dispiace lasciare la Nazionale, ma è giusto così. Cosa mi ha detto Spalletti? Sono cose nostre. Se ora incontrerò la società? No, vado da mia figlia", ha concluso.