Fonti interne al club assicurano che la dirigenza resta fedele alla propria visione a lungo termine – ma la qualificazione alle coppe europee sarà un requisito imprescindibile. La dirigenza del Manchester United ritiene che cambiare filosofia ora sarebbe un rischio maggiore rispetto a continuare con Amorim. L’obiettivo dichiarato è vincere la Premier League entro il 2028, e sollevare l’allenatore in questa fase rappresenterebbe un grave ostacolo per il progetto.
Ci si aspetta però la qualificazione in Champions League. Un mancato raggiungimento di questo traguardo potrebbe essere tollerato se si vedranno segnali di crescita, ma restare completamente fuori dalle competizioni europee rischierebbe di essere fatale per il futuro di Amorim. Solo se il club temesse davvero questo scenario, la pressione sul tecnico portoghese aumenterebbe in modo significativo.
Il lusitano ha vissuto un inizio di stagione turbolento e, dopo la sconfitta a sorpresa della scorsa settimana contro il Grimsby Town in coppa, ha persino ammesso di aver pensato alle dimissioni. Chi è vicino alla dirigenza afferma che queste dichiarazioni non sono state ben accolte.
La società vuole sentire determinazione e spirito combattivo dal proprio allenatore, non segnali di resa. Ciononostante, il club ha dimostrato reale sostegno. Solo il mese scorso, ha valutato seriamente un’offerta da 100 milioni di sterline per il giocatore del Brighton Carlos Baleba, a conferma della volontà di sostenere Amorim sul mercato.
Per lui è già stato costruito un nuovo reparto offensivo, è arrivato un nuovo portiere e sono previsti investimenti a centrocampo nei prossimi 12 mesi. Amorim ha ancora le sue carte da giocarsi. Lo United vuole che abbia successo e sta predisponendo tutte le risorse necessarie. Ma ora al portoghes tocca dare stabilità alla squadra, evitare sconfitte pesanti e dimostrare di poter ottenere i risultati in linea con le ambizioni del club.
