In un comunicato ufficiale, la Football Association ha reso noto che il Chelsea avrebbe violato le norme sui procuratori e sugli investimenti di terzi tra il 2009 e il 2022, con la maggior parte delle presunte irregolarità collocate tra il 2010 e il 2016.
Poco dopo, il club londinese ha diffuso una nota sottolineando come le contestazioni siano state auto-segnalate dallo stesso Chelsea e che il procedimento con la FA sarebbe ormai alle fasi conclusive.
"Il Chelsea FC è lieto di confermare che il dialogo con la FA in merito alle questioni auto-segnalate dal club sta per concludersi.
Il gruppo proprietario del club ha completato l’acquisizione il 30 maggio 2022. Nel corso di un rigoroso processo di due diligence precedente all’acquisto, erano emerse possibili anomalie nella rendicontazione finanziaria legata a transazioni storiche e altre potenziali violazioni delle regole FA.
Subito dopo il completamento dell’operazione, il club ha provveduto a segnalare queste circostanze a tutti gli organismi regolatori competenti, compresa la FA".
Il club ha rivendicato di aver garantito “un livello di trasparenza senza precedenti”, mettendo a disposizione della FA archivi e documenti storici.
“Il nostro impegno è di continuare a collaborare con la FA per chiudere questa vicenda nel più breve tempo possibile. Ringraziamo la Federazione per il confronto costruttivo su un caso complesso che riguarda fatti avvenuti oltre dieci anni fa”, ha aggiunto la società londinese.
Le contestazioni fanno infatti riferimento al periodo della gestione di Roman Abramovich e non coinvolgono l’attuale proprietà del consorzio BlueCo, subentrata nel maggio 2022.