Per la prima volta, il torneo sarà ampliato: la FIFA, nella sua saggezza, ha deciso di trasformare l’evento del prossimo anno in una competizione con 48 nazionali, anziché le tradizionali 32, e un turno aggiuntivo farà sì che il campionato duri un record di 39 giorni.
Inoltre, si giocherà in tre paesi – Stati Uniti, Messico e Canada – per la prima volta nella storia.
L’Argentina, campione in carica, resta tra le favorite, in quella che potrebbe essere l’ultima apparizione di Lionel Messi con la maglia albiceleste, mentre la nuova “generazione d’oro” della Spagna promette di essere difficile da battere.
L’Inghilterra ha vinto tutte le partite delle qualificazioni senza subire nemmeno un gol, mentre Francia, Germania e Olanda punteranno sull’esperienza per evitare un’eliminazione anticipata.
I gruppi della Coppa del Mondo
Quattro nazionali debuttanti al Mondiale
Inoltre, ci sono paesi che parteciperanno al torneo per la prima volta. Il pareggio a reti inviolate con la Giamaica ha garantito la qualificazione a Curaçao, che diventa la nazione più piccola – con una popolazione di 150.000 abitanti – a prendere parte al Mondiale.
La squadra è guidata da Dick Advocaat, che a 78 anni sarà il tecnico più anziano nella storia della competizione.
Cabo Verde, Giordania e Uzbekistan saranno anch’esse al debutto in questa grande festa del calcio, ma chi sono le outsider?
Si tratta di quelle nazionali che potrebbero sorprendere, soprattutto se sorteggiate in un girone che favorisca l’accesso alla fase a eliminazione diretta.
La Norvegia e la sua campagna impressionante
La straordinaria campagna della Norvegia nelle qualificazioni non è passata inosservata, anche se non ha ricevuto l’attenzione che merita davvero.
In un girone che vedeva anche l’Italia, battuta dai norvegesi per 4-1, garantendo la qualificazione al torneo dopo 28 anni di assenza, Erling Haaland e compagni hanno dominato tutti gli avversari incontrati.

Come l’Inghilterra, anche la Norvegia ha vinto tutte le otto partite, ma i suoi 37 gol segnati sono stati – di gran lunga – il miglior bottino tra tutte le nazionali delle qualificazioni europee.
Haaland merita una menzione speciale: i suoi 16 gol in otto partite sono stati il miglior risultato di tutti i giocatori delle qualificazioni mondiali, in qualsiasi continente. Tuttavia, la Norvegia non dipende solo da lui.
Alexander Sorloth e Jorgen Strand Larsen sono altri attaccanti che, se in giornata, possono essere pericolosi quanto Haaland.
Con Antonio Nusa, la Norvegia vanta una delle più grandi promesse del calcio mondiale, e insieme a Oscar Bobb, possono diventare un incubo per le difese avversarie.
Se anche lui resterà lontano dagli infortuni, gran parte della forza offensiva della squadra di Stale Solbakken passerà attraverso la creatività e la leadership di Martin Odegaard.
Il giocatore dell’Arsenal è stato fondamentale nel trascinare la squadra e dare l’esempio durante le qualificazioni, e con Julian Ryerson e Kristoffer Ajer a guidare la difesa, oltre a Sander Berge a rinforzare il centrocampo, la rosa è di grande qualità.

L’Ecuador può essere la grande sorpresa
Guardando alle qualificazioni sudamericane, il Brasile ha sicuramente tirato un sospiro di sollievo grazie all’ampliamento del torneo, visto che il quinto posto sotto la guida di Carlo Ancelotti forse non sarebbe bastato con un altro format.
La squadra avrà bisogno di grandi prestazioni da giocatori come Vinícius Junior, Estêvão e altri se vorrà essere considerata una vera candidata al titolo.
Ecuador e Colombia hanno chiuso dietro il Brasile, ma anche le loro campagne nelle qualificazioni sono state piuttosto discrete.
Considerando che l’Ecuador può contare su quello che è forse il miglior mediano al mondo, Moisés Caicedo, e su una difesa solida composta da Piero Hincapié, Willian Pacho e Joel Ordóñez, non sorprende che abbia subito solo cinque gol in 18 partite di qualificazione.
Pur non essendo una squadra che segna molto, sarà estremamente difficile da battere e chi la sottovaluterà potrebbe pentirsene.
La Colombia unisce esperienza, l’Uruguay mostra solidità
La Colombia ha chiuso a un solo punto dall’Ecuador, ma ha segnato esattamente il doppio dei 14 gol degli avversari.
In attacco, la squadra può contare su giocatori con esperienza mondiale – James Rodríguez è il nome di spicco – e su altri che stanno vivendo un ottimo momento, ma non hanno mai disputato il torneo.
Luis Díaz, ad esempio, può mettere in difficoltà qualsiasi difesa, mentre Jhon Durán, Jhon Arias e Richard Ríos sono ottime alternative per la rosa.
Anche l’Uruguay può sorprendere sotto la guida di Marcelo Bielsa, che a 70 anni probabilmente vivrà la sua ultima Coppa del Mondo.
La campagna uruguaiana è stata altalenante, ma si è conclusa con gli stessi 28 punti di Colombia, Brasile e Paraguay.
Con Ronald Araújo, José María Giménez, Manuel Ugarte e Giorgian de Arrascaete, la squadra ha una delle strutture più solide del torneo.
Solo il tempo dirà se qualcuna di queste nazionali avrà ciò che serve per sfidare le favorite, ma sicuramente ci aspetta una Coppa del Mondo ricca di emozioni.

