Jenni Hermoso sul bacio di Rubiales: "In quel momento non ho avuto il tempo di reagire".

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Jenni Hermoso sul bacio di Rubiales: "In quel momento non ho avuto il tempo di reagire".

Jenni Hermoso festeggiata in Messico dopo la vittoria della Coppa del Mondo con la Spagna
Jenni Hermoso festeggiata in Messico dopo la vittoria della Coppa del Mondo con la SpagnaProfimedia
Telecinco trasmette la testimonianza dell'attaccante della nazionale spagnola davanti alla Procura della Repubblica. In essa afferma di essersi sentita non protetta e di non essere riuscita a uscire di casa a causa della situazione creatasi dopo il bacio del dirigente

Il programma Código 10 di Telecinco ha trasmesso in esclusiva la dichiarazione di Jenni Hermoso alla Procura della Repubblica, in cui ha dato la sua versione di tutto ciò che è accaduto dopo la vittoria della Coppa del Mondo e il famoso bacio con Luis Rubiales.

"Hanno infangato la mia immagine, sentivo che nessuno mi proteggeva. Mi chiedevano di proteggerli, di aiutarli, ma in nessun momento ho sentito che nessuno mi proteggeva".

L'attaccante di Carabanchel ha detto di non aver avuto il tempo di reagire. "Ho salutato la regina, ho abbracciato mia figlia e dopo veniva Rubiales. La prima cosa che gli ho detto quando l'ho abbracciato è stata 'che casino abbiamo fatto' e lui mi è saltato addosso. L'unica cosa che ricordo è che mi disse: 'Abbiamo vinto questa Coppa del Mondo grazie a te'. La cosa successiva che ricordo sono le sue mani sulla mia testa e il bacio sulla mia bocca".

Possibile coercizione

Sull'autobus, la donna racconta che c'era un silenzio tombale, che le è stato mostrato un pezzo di carta scritto riguardo al quale lei sostiene di non aver detto una parola e che le è stato detto che la situazione si stava complicando: "Mi sono sentita costretta a farlo".

La giocatrice del Pachuca ritiene di non meritare di aver vissuto tutto questo. "È stato molto difficile non poter uscire di casa. Perché devo piangere in una stanza quando non ho fatto nulla? Non mi sono sentita rispettata né come giocatrice né come persona".