Calcio, Fabio Cannavaro: "Sogno di allenare una grande squadra"

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più

Calcio, Fabio Cannavaro: "Sogno di allenare una grande squadra"

Fabio Cannavaro
Fabio CannavaroProfimedia
Eto'o: "Champions League? In una finale tutto è possibile". Shevchenko: ""Anche durante la guerra, sono fiero del mio Paese, come difende quotidianamente i propri diritti e come i nostri soldati combattono".

"Allenare un giorno il Napoli o la Nazionale? "Il mio sogno è quello di allenare una grande squadra: continuo a studiare per riuscire un giorno a farlo". Parola di Fabio Cannavaro, protagonista del primo giorno della Milano Football Week, la manifestazione organizzata da La Gazzetta dello Sport, con il patrocinio del Comune di Milano, in programma dal 12 al 14 maggio a Milano.

Un pensiero subito al suo Napoli Campione d'Italia dopo 33 anni: una festa straordinaria, ma con un significato diverso rispetto al successo degli anni '80. "Quegli scudetti servirono come traino alla città per riprendersi, mentre in questo caso no: la città vive un momento magico da 3 anni. Questa vittoria le ha dato ancor più slancio. Mi preme sottolineare l'organizzazione dei festeggiamenti: la gente ha esultato in modo corretto".

Anche l'ex attaccante interista, Samuel Eto'o attualmente Presidente del Camerun, alla Milano Football Week: "Ho giocato 8 derby tra Real Madrid e Barcellona: vincerne uno è come vincere la Liga. Il derby di Milano è sicuramente altrettanto molto sentito, poi quando diventa un derby di semifinale di Champions l'atmosfera è indescrivibile. L'andata è stata una partita stupenda, soprattutto per l'Inter. Siamo molto soddisfatti del 2-0. C'è ancora tanto da fare, ma siamo a buon punto. L'Inter è scesa in campo con la mentalità giusta, il Milan ci ha messo più tempo per entrare in partita. Spero che l'Inter al ritorno entri con lo stesso piglio in campo.

Subito dopo il pensiero va alla sua esperienza nerazzurra, che l'ha visto nel 2010 protagonista del Triplete. "Moratti non è un Presidente, è il papà di tutti i giocatori. Non posso paragonarlo a un Presidente, perché non lo è. Mi ha dato la possibilità di giocare in uno dei club più importanti al mondo. Avevamo una squadra impressionante". Un ricordo anche ai suoi compagni di squadra, uno tra tutti: Marco Materazzi. "Sono molto orgoglioso di aver giocato con Materazzi. Molte persone non lo conoscono bene: è il compagno che ogni giocatore vorrebbe nella propria squadra. Di solito parliamo con i nostri agenti di contratti: nel mio caso la parola di Materazzi è stata piu importante rispetto a quello che avrei guadagnato all'Inter."

Nel giorno della visita del presidente ucraino a Roma Zelensky, presente alla Milano Football Week anche  l'ex centravanti del Milan Andriy Shevchenko: "Anche durante la guerra, sono fiero del mio Paese, come difende quotidianamente i propri diritti e come i nostri soldati combattono".  "Lo sport, il calcio - ha aggiunto - sono una speranza, hanno il valore di poter riunire le persone. Nelle mie visite in Ucraina, ho visto bambini che giocavano dentro uno stadio completamente distrutto, dentro una città che ha subito la ferocia della guerra. Nonostante questo, i bambini sono rimasti bambini: essi hanno bisogno di cercare un posto per divertirsi e dimenticare per un attimo i problemi. È una specie di terapia, per una speranza di vita diversa. Sono sicuro che vinceremo la guerra, perché noi siano umani e nei momenti difficili dobbiamo aiutarci l'un l'altro".