Europa League, verso Bayer-Roma: Xabi Alonso, l'alunno prediletto (e non solo di Mourinho)

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Europa League, verso Bayer-Roma: Xabi Alonso, l'alunno prediletto (e non solo di Mourinho)

Xabi Alonso e José Mourinho ai tempi del Real Madrid
Xabi Alonso e José Mourinho ai tempi del Real MadridProfimedia
La grande fortuna del tecnico del Bayer Leverkusen - avversario, questa sera, della Roma nella gara di ritorno della semifinale di Europa League, dopo l'1-0 dell'andata a favore dei giallorossi - è stata quella di aver potuto lavorare agli ordini dei migliori maestri in circolazione

"Gli voglio bene e ho imparato moltissimo da lui. Rivedere José Mourinho è sempre particolare, ma quando la gara comincia non ci sono amici". Al momento della verità, Xabi Alonso non guarda in faccia nessuno. Proprio come da calciatore, quando alla sua intelligenza tattica non ha mai fatto mancare un tackle deciso o un brutto fallo per evitare guai peggiori alla propria squadra.

La grande fortuna del tecnico del Bayer Leverkusen - avversario, questa sera, della Roma nella gara di ritorno della semifinale di Europa League, dopo l'1-0 dell'andata a favore dei giallorossi - è stata quella di aver potuto lavorare agli ordini dei migliori maestri in circolazione: "Ho imparato molto da tutti i miei allenatori, adattando i loro principi alla mia personalità, quella di un tecnico che ha appena iniziato", ha ricordato in diverse occasioni.

I maestri

E così: "Benitez è calcio e tattica: come incastrarsi nella squadra, come aiutare e cosa fare. Guardiola è uno che ti dice: 'Giocheremo così e succederà questo'. E in questo è davvero bravo. Di Mourinho, invece, mi piace la forza e l'intelligenza nel comunicare. Di Aragonés con la convinzione e l'essere capace di definire cos'è quello che vuoi davvero. Del Bosque mi ha insegnato a preoccuparmi il giusto delle cose di cui mi dovevo preoccupare, mentre Ancelotti spiccava quando doveva trasmettere cos'è il buon calcio e cosa dovevamo fare".

Xabi all'Olimpico
Xabi all'OlimpicoAFP

Un parterre de roi di tutto rispetto: diverse Champions League, una paio di Europei e un Mondiale. Xabi, però, non è stato l'unico ad averli, ma non tutti hanno voluto o potuto assorbire come invece ha fatto lui: "Tu quello che fai è modellarti. Ti identifichi con uno o con l'altro, ma sempre rispettando il tuo carattere".

Parola di Mou

Uno dei primi a capire che Xabi sarebbe diventato un fenomeno anche in panchina, è stato proprio lo specialone che, non appena arrivò a Madrid, si accorse che uno dei suoi pupilli aveva una predisposizione innata: "Ha la qualità che deve avere il metronomo. Sono sicuro che quando si ritirerà, se lo vorrà, sarà un grande allenatore. Mi ricorda Pep Guardiola, quando lo ho avuto da giocatore, che già faceva l'allenatore in campo".

Un signor complimento, sebbene nei mesi successivi, Guardiola e il suo Barça diventarono il principale nemico di Mou e Xabi, sia dentro che fuori dal campo: "Ho difeso Mourinho perché ho sempre difeso i miei allenatori - avrebbe detto qualche anno dopo il centrocampista basco, ricordando le furenti polemiche di quegli anni a cavallo tra Madrid e Barcellona - . José è uno dei migliori allenatori che ho avuto. Mi ha segnato per la lettura che faceva delle partite e la sua capacità di reazione"..

José Mourinho
José MourinhoAFP

Tanti allenatori e tanta esperienza nei campionati top europei. Liga (Real Sociedad, Eibar e Real Madrid), Premier League (Liverpool) e Bundesliga (Bayern Monaco): "Il fatto di aver conosciuto diversi campionati mi permette di adattarmi rapidamente". Ed è proprio quello che ha fatto a Leverkusen, prendendo una squadra in crisi e portandola, rapidamente, fino alle semifinali di Europa League e a ridosso dei posti europei.

Agli ordini di Mourinho, invece, è rimasto per tre stagioni, vincendo una Liga, una Copa del Rey e una Supercoppa di Spagna: "Mou lotta per la propria gente, la difende. È esigente con gli altri perché lo è, prima di tutto con sé stesso. Il mister ha valori molto, molto forti - assicurava allora - . Un peccato non essere riusciti a vincere la Champions con lui". Stasera, però, farà di tutto per essere lui a regalargli un altro dispiacere.