Dopo il convincente 4-1 rifilato al Salisburgo, il Bologna arrivava a Vigo con un bisogno semplice e insieme decisivo: fare punti per continuare la risalita in Europa League, alimentare il sogno della Top 8 e tenere aperta la porta verso una qualificazione diretta agli ottavi.
Di fronte, però, c’era un Celta Vigo che si presentava alla sfida con l’entusiasmo alle stelle: un solo punto sopra ai rossoblù nella classifica della League Phase, ma soprattutto reduce da un clamoroso 2-0 al Bernabéu contro il Real Madrid. Un risultato che aveva incendiato l’ambiente e trasformato il Balaídos in un catino carico di attese, rumore ed emozioni.
Guizzo inaspettato sotto il diluvio di Vigo
E la partita, sin dalle prime battute, comincia a raccontare molto: la personalità dei felsinei, il carattere degli spagnoli e una serie di episodi che hanno spinto il match su binari inattesi.
Il Bologna parte forte, fortissimo. Bastano quattro minuti perché Bernardeschi misuri i riflessi di Radu con un destro secco che il portiere romeno blocca con sicurezza. È l’apertura di un primo atto vibrante, fatto di ritmo alto e idee chiare. Sulla sinistra, Rowe è ispirato: al 12’ strappa metri con un’accelerazione che manda in affanno più di un difensore celeste.
Poi, come spesso accade nel calcio, è un dettaglio a spostare l’asse della partita. Al 17’ il Celta confeziona la sua azione migliore: Carreira premia l’inserimento di Swedberg, che brucia Lykogiannis e serve Zaragoza. Il numero 15 apre il piatto e infila Ravaglia con un rasoterra chirurgico. È il suo primo gol stagionale, e arriva proprio nel momento in cui gli spagnoli stavano soffrendo di più.

Il Bologna però non barcolla. Italiano predica lucidità, e la squadra torna coerente, ordinata. Al 22’ rialza il baricentro, riprende a palleggiare con pazienza, come se volesse riaffermare la propria presenza dentro la partita. L’occasione vera, gigantesca, arriva al 24’: un disimpegno maldestro del Celta recapita a Rowe un pallone ideale, ma l’esterno calcia fuori da due passi. Un istante che pesa più di quanto sembri.
I rossoblù non si dissolvono. Holm, al 33’, sfiora il gol con un destro pieno, potente, che passa sopra la traversa per una questione di centimetri. Sono minuti in cui il Bologna torna padrone del campo, ritmato e sicuro, quasi in controllo.
E il pareggio sembra scritto al 43’. Bernardeschi vede la linea giusta, libera Castro con un filtrante da manuale e lo mette davanti a Radu. L’attaccante calcia in equilibrio precario, ma lo fa bene: serve una risposta straordinaria del portiere del Celta, che con un intervento felino devia in angolo un pallone che pareva già dentro. È l’istante che avrebbe potuto riscrivere il finale del primo tempo.
Magic Berna
La ripresa si apre con una mossa a sorpresa di Claudio Giraldez: l’allenatore del Celta Vigo richiama negli spogliatoi l’autore del gol, Zaragoza. Il vantaggio dei galiziani resta, ma i rossoblù non si fanno intimidire e partono subito all’attacco. Al 48’, Bernardeschi si libera sulla corsia di destra e calcia verso la porta, ma il pallone finisce largo. L’occasione, pur sprecata, accende la partita e rilancia le ambizioni del Bologna.
Il momento clou arriva al 60’: Pobega trova la rete grazie a un assist millimetrico di Bernardeschi, ma l’arbitro Petrescu, dopo il check VAR, annulla per fuorigioco. Il pareggio sembra svanire, eppure la pressione dei rossoblù cresce minuto dopo minuto, palpabile in ogni scatto, in ogni passaggio.
Due minuti più tardi arriva la svolta: un lungo e intenso check VAR assegna il rigore al Bologna. Ancora Pobega, pescato in profondità sul filo del fuorigioco, entra in area e viene atterrato da Rodriguez. La posizione dell'ex Milan, dopo circa tre minuti, viene giudicata regolare e il penalty viene confermato. Dal dischetto Bernardeschi non trema: freddo e preciso, 1-1. Il Bologna ritrova ritmo, fiducia e determinazione.
I rossoblù, così, sfruttano il momento favorevole e non si accontentano del pari. Con la consueta fame che li ha contraddistinti in questa prima metà di stagione, prendono il comando del gioco, aumentando energia e convinzione a ogni azione.
Tre minuti più tardi, l’apoteosi: una strepitosa azione corale si chiude con il raddoppio di Bernardeschi, autentico dominatore della ripresa. Un esterno mancino perfetto trafigge Radu e regala al Bologna un vantaggio meritato, mantenuto poi con autorità fino al fischio finale.
Il 2-1 infonde nuovo entusiasmo a una squadra ora imbattuta da cinque turni in Europa League, che vola in tredicesima posizione nella League Phase a soli due punti dalla tanto desiderata Top 8, mentre il Celta, rivale diretto, resta a quota 9 punti. La formazione di Italiano conferma ambizione, carattere e determinazione: il sogno europeo continua.
