Dopo un mese di calcio e 62 partite giocate, è l'ora della verità. L’atto conclusivo della Coppa del Mondo per club, una competizione che ha spaccato il pubblico e addetti ai lavori, ma che comunque ha avuto il merito di portare una ventata di novità nel mondo del calcio.
Una finale storica, a prescindere da come andrà a finire. Di fronte il "nuovo ordine" del Paris Saint-Germain, che ambisce a legittimare una nuova era di dominio nel mondo del calcio, e l'ambizioso Chelsea che, passo dopo passo, sta ricostruendo una immagine vincente perduta negli ultimi anni.
Due squadre, molti talenti in campo e un solo trofeo in palio. Entrambe le formazioni hanno già conquistato un titolo europeo in questa stagione: il PSG ha alzato al cielo la coppa più ambita, la Champions League, dopo aver travolto l’Inter con un netto 5-0. Il Chelsea, invece, si è aggiudicato la Conference League.
Chelsea sfavorito ma deciso
E i Blues, nonostante abbiano portato a Stamford Bridge un trofeo che mancava ormai da tanto tempo, non partono con i favori del pronostico. La squadra di Enzo Maresca arriva da outsider, ma l’allenatore italiano non ha alcuna intenzione di arrendersi e ha accettato la sfida con coraggio. Lo ha detto chiaramente nella conferenza stampa della vigilia, ammettendo la qualità dell'avversario.
"Sono d’accordo con chi dice che loro siano i migliori in Europa, i migliori al mondo. E la ragione è semplice: lo stanno dimostrando. Lo hanno fatto in Francia, in Champions League e anche in questa competizione. Abbiamo il massimo rispetto per loro. L’ho detto anche nella mia ultima conferenza stampa: mi piace guardarli, mi diverte vederli giocare. Ma allo stesso tempo, noi scenderemo in campo. Siamo qui per dare il massimo e provare a vincere la finale”.
Luis Enrique e le mani avanti
Dall’altra parte, il Paris Saint-Germain di Luis Enrique. Il tecnico spagnolo sa bene quanto peserebbe una vittoria: renderebbe questa stagione non solo straordinaria, ma forse irripetibile. Con un successo, e un titolo mondiale in bacheca, manderebbe un segnale definitivo a tutto il mondo. Una nuova era è iniziata.
L'allenatore dei parigini ne è consapevole, ma conosce anche l'altro lato della medaglia e forse anche per allontanare la pressione da favoriti, alla vigilia ha voluto mettere i puntini sulle i.
"I complimenti e gli elogi arrivano quando vinciamo. Se si perde, anche se si è avuta la miglior squadra dell’ultimo decennio, tutti attaccano. Basti guardare il Manchester City di Pep Guardiola. Lui resta comunque il miglior allenatore, e quella rimane una squadra incredibile. Ma questa è un'altra competizione, e lo capiamo bene.”
Come per il Super Bowl
Lo scenario sarà da brividi. Il MetLife Stadium sarà tutto esaurito per la finale, con oltre 80.000 spettatori attesi sugli spalti. Per la prima volta, inoltre, il calcio mutuerà dall'altro football, quello americano. Al termine del primo tempo andrà in scena uno spettacolo breve, ma intenso, come accade per il Super Bowl: un mega concerto di appena 15 minuti che vedrà alternarsi tre artisti di fama internazionale del calibro di J Balvin, Doja Cat e Tems.
Ma anche il prologo sarà di tutto rispetto. Laura Pausini e Robbie Williams si esibiranno prima del fischio di inizio, cantando l'inno del torneo.
Sarà dunque una festa anche sugli spalti e una sorta di prova generale per quello che potrà accadere il prossimo anno. Proprio il MetLife Stadium, in New Jersey, ospiterà un’altra finale mondiale, quella più importante, con in campo le nazionali di due Paesi.
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