La prima, primissima del Bologna in Champions League è arrivata in casa e contro una squadra abbordabile. Lo scontro di oggi contro lo Shakhtar, infatti, era di quelli non impossibili sulla carta, nonostante il diverso curriculum recente continentale della squadra ucraina. Ma dopo l'idillio dei primi due minuti è diventato tutto grigio nel momento in cui Posh ha steso Eguinaldo in area, provocando il calcio di rigore, sul quale però Skorupski è stato eccezionale, intuendo e bloccando il tiro secco di Sudakov.
Dopo lo spavento, i felsinei iniziavano a sciogliersi e a tenere le redini dell'incontro, trovando una buona occasione con Castro che di testa veniva anticipato da un difensore in buona posizione. Dopo la mezz'ora, invece, era Lucumi ad avere in piena area avversaria un buon pallone da calciare forte di sinistro, che però si vedeva ribattuto da un difensore. A fine primo tempo i bolognesi prendevano coraggio. A provarci per primo era capitan Orsolini, che si accentrava alla sua maniera e generava un potente diagonale che andava fuori di non molto. Poi, un contropiede ben orchestrato da Ndoye metteva Castro in condizioni di calciare da pochi passi a tu per tu col portiere avversario, che però ne ribatteva il tiro in corner.
La ripresa iniziava con i padroni di casa determinati a spaccare la partita. E per poco non ci riusciva Fabbian, che dopo un ottimo inserimento in area veniva però murato letteralmente da un solerte Riznyk, che si immolava contro una sua botta da cinque metri in seguito a un'ottima sponda di Moro. Il voltaggio delle azioni dei rossoblu aumentava col passare dei minuti, quando si susseguivano una serie di azioni in varie modalità, specialmente con dei tiri da fuori, con Ndoye tra i più ispirati.
Ma con il passare del tempo, l'esperienza degli ucraini e il loro posizionamento corretto in campo evitavano altre iniziative bolognesi, con gli ingressi di Iling jr e Dallinga che non modificavano più di tanto né l'assetto tattico né il dinamismo dei padroni di casa. E così, pian piano, l'incontro si avviava mediocremente verso un finale bloccato sul pari, a riflesso dell'intera partita.
Nei secondi finali un bel cross proprio di Iling jr veniva sfiorato e il sui percorso usciva poco fuori la porta avversaria, ma era l'ultimo sussulto di quella che per il Bologna era un'occasione persa per fare subito risultato pieno e partire nel migliore dei modi. Ai punti, probabilmente, la squadra di Italiano avrebbe meritato qualcosa in più, ma siamo in Champions League. E per vincere, bisogna saltare molto in alto.