Calciomercato: la "minaccia" araba più grande? Quella inglese del Newcastle

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Calciomercato: la "minaccia" araba più grande? Quella inglese del Newcastle

Amanda Staveley e Mohammad Bin Salman con il capitano del Newcastle Kieran Trippier
Amanda Staveley e Mohammad Bin Salman con il capitano del Newcastle Kieran TrippierProfimedia
La società del St.James Park può diventare la protagonista del mercato estivo: ha tanti soldi da spendere e pochi limiti dal Fair Play finanziario. Per ora nel mirino ci sono Kvaratskhelia e Federico Chiesa.

Nel film che vede protagonista Brad Pitt, la squadra degli Oakland Athletics si trova costretta a rimpiazzare la partenza di una loro stella e, basandosi sui dati analizzati dal nuovo consulente Peter Brand, punta su tre giocatori che all'inizio suscitano perplessità. Tre sono anche gli innesti a centrocampo scelti dal Milan dopo la partenza di Tonali, ma i rossoneri alla fine portano a casa buoni giocatori come Loftus-Cheek, Reijnders e molto probabilmente Musah. Riuscirà Cardinale a fare meglio dell'amico Beane? Intanto gli acquisti sono stati pagati dalla cessione a peso d'oro del centrocampista ex Brescia.

La proprietà del Newcastle

L'offerta di 70 milioni + 5 di bonus per Tonali era di quelle irrinunciabili, anche perché notevolmente superiore al valore del giocatore sul mercato. Una follia in pieno stile arabo da estate 2023, visto che seppure squadra inglese, la proprietà del Newcastle è controllata all'80% dal PIF, il fondo sovrano del principe saudita Bin Salman, oltre che dalla PCP Capital Partners di Amanda Staveley e dalla RB Sports & Media. Il PIF nel 2020 aveva un fatturato di 370 miliardi e nessun'altra proprietà può vantare un patrimonio del genere, col valore del fondo stimato 430 miliardi di dollari. Il patrimonio personale di Bin Salman è invece 18 milioni di dollari, il che lo mette alla pari con l'altro riccone del calcio mondiale, il proprietario del PSG, lo sceicco Mansour.

Nel mirino Kvaratskhelia e Chiesa

Kvicha Kvaratskhelia
Kvicha KvaratskheliaAFP

Ecco perché, col Newcastle in Champions, c'è da aspettarsi altri colpi dagli inglesi, e non sorprende l'ultima voce che li vogliono interessati a Kvicha Kvaratskhelia, la fenomenale ala georgiana del Napoli per cui avrebbero offerto a De Laurentiis 95 milioni di euro (82 milioni di sterline). Un'offerta che il patron del Napoli potrebbe giudicare troppo bassa ma il Newcastle, cioè il PIF, ha la possibilità di alzarla e se forte del volere del giocatore potrebbe riuscire a portarlo a casa. I ricchi inglesi nelle settimane passate avevano mostrato interesse anche per Federico Chiesa, un interesse poi non seguito da un'offerta reale, ma il mercato è lungo e non si esclude che possano rompere il ghiaccio più avanti. 

Perché una cosa è certa: il Newcastle con Tonali ha solo iniziato quella che si preannuncerà una campagna acquisti faraonica, visto che quest'anno, oltre al milanista, ha portato al St. James Park solo Yankuba Minteh, ala destra dell'Odense pagata 8 milioni di euro. Non è forse quindi l'Arabia Saudita la minaccia più grande per le squadre europee, visto che in Medio Oriente devono comunque fare i conti con un campionato ancora non considerato stimolante dai top player, oltre che con una differenza culturale che comporterebbe un cambio di stile di vita che non tutti vogliono intraprendere (si pensi ad Allegri e alle offerte rifiutate). Potrebbe essere invece più insidioso il Newcastle, che può offrire soldi (tanti), un campionato top come la Premier League, e da quest'anno anche la partecipazione alla Champions League.

Il Fair Play finanziario non è un problema

Il Newcastle tra l'altro non è limitato particolarmente neanche dal Fair Play finanziario, visto che secondo i calcoli della società Swiss Ramble, che si occupa di analizzare finanziariamente il mondo del calcio, può spendere nei prossimi tre anni fino a 700 milioni di euro sul mercato per rafforzare la squadra. I regolamenti inglesi permettono una perdita a bilancio fino a 125 milioni di euro, e il Newcastle negli ultimi tre anni ha fatto registrare un profitto di 38 milioni di sterline.  A questi vanno aggiunti 30 milioni di costi scorporati. Ecco perché non deve sorprenderci un assalto a Kvaratskhelia o a Chiesa, è probabile che, insieme all'Arabia Saudita o a un Real che magari riesce a realizzare il sogno Mbappé, sarà proprio la società del St. James Park una delle regine del mercato estivo.