Vincitore — Lionel Messi (Inter Miami)
Lionel Messi aggiunge un altro tassello alla sua collezione infinita: l’Inter Miami ha conquistato la MLS Cup e l’argentino ha raggiunto quota 48 (47 per i più pignoli) titoli in carriera, un patrimonio che ormai trascende qualsiasi confronto storico. È il suo primo grande trionfo negli Stati Uniti dopo Leagues Cup, Supporters’ Shield e il titolo della East Conference (è questo il titolo non riconosciuto da tutti), e certifica che anche lontano dall’Europa il suo impatto resta determinante.
Ma non finisce qui: la finale contro i Vancouver Whitecaps chiude, infatti, un anno denso, ma davanti a lui si apre un 2026 che potrebbe arricchire ulteriormente il suo palmarés, tra nuove sfide con l'Inter Miami e la Coppa del Mondo con l'Argentina. A quasi vent’anni dal primo trofeo, Messi continua a regnare nel territorio esclusivo dei fuoriclasse senza tempo.
Vinto — Iker Guarrotxena (FC Goa)
Una delle scene più surreali dell’anno: Iker Guarrotxena è stato espulso nel tunnel degli spogliatoi, sotto gli occhi increduli del suo allenatore e dei compagni di squadra, prima ancora dell'inizio della semifinale di Supercoppa indiana. Il motivo? Indossava biancheria (boxer blu) non conforme al regolamento e, secondo l’arbitro dell'incontro, avrebbe protestato in modo eccessivo quando gli è stato chiesto di cambiarsela. Risultato: cartellino rosso prim'ancora di entrare in campo.
Il Goa, quantomeno, ha potuto sostituirlo prima del fischio d’inizio, giocando in 11 e trovando la vittoria per 2-1 contro il Mumbay City che gli ha consentito di disputare la finale di ieri. Finale che il Goa si è aggiugicato battendo ai calci di rigore l'East Bengal senza lo squalificato Guarrotxena che, per un paio di mutande sbagliate, non si è potuto godere fino in fondo il momento di gloria del proprio club.
Vincitore — Emiliano Buendía (Aston Villa)
L'argentino entra all’86’ e decide una partita che può segnare la stagione per la propria squadra. Contro un Arsenal imbattuto da oltre tre mesi, il suo gol al 94’ rappresenta una sentenza inappellabile in mezzo al caos che si era venuto a creare in area prima della sua conclusione vincente: un vero e proprio flipper.
L’Aston Villa di Emery sale così a 30 punti e resta incollato alla zona altissima, mentre i Gunners rallentano (solo due vittorie nelle ultime cinque) e sentono già il fiato sul collo del Manchester City, vittorioso contro il Sunderland.
Vinta — Fiorentina
La Viola è oramai una protagonista fissa della nostra rubrica. E sempre tra i vinti. La Fiorentina affonda e lo fa con continuità inquietante: ultima in classifica con appena due punti conquistati nelle ultime cinque giornate e zero vittorie dopo 14 turni. L’effetto Vanoli, chiamato a invertire la rotta dopo Pioli, non solo non è arrivato: la squadra con lui sembra, infatti, ancora più fragile.
Il 3-1 subito dal Sassuolo ha scatenato la contestazione dei tifosi. Dalla sua, il club, ha confermato il tecnico, ma ha definito inadeguata la prestazione di Reggio Emilia. Domenica prossima, la sfida contro il Verona rappresenta uno snodo già decisivo. La sensazione, però, è che la società sia ostaggio di un preoccupante stato confusionale.

Vincitore — Yan Diomandé (Lipsia)
L'uomo mascherato sembra già un veterano e non un 19enne alla prima grande occasione. Contro l’Eintracht, Yan Diomandé ha firmato il primo hat-trick della carriera in appena 18 minuti, il tutto giocando con una maschera protettiva.
Il primo gol è opportunismo, il secondo qualità: controllo orientato, dribbling in un metro e sinistro sul palo lungo. Il terzo, in campo aperto, certifica un talento in ascesa vertiginosa. E a tre minuti dal novantesimo arriva anche la meritata standing ovation. Pagati 20 milioni al Leganés, Diomandé è già una delle sensazioni della Bundesliga.
Vinti — I club di Madrid
Per Diego Pablo Simeone è un momento di crisi reale: due sconfitte in quattro giorni, prima il 3-1 al Camp Nou e poi l’1-0 a San Mamés. Ma il dato più allarmante è il rendimento esterno: appena 9 punti fuori casa, con 2 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte. Eppure il tecnico argentino insiste che "fatta eccezione per le squadre speciali, quasi tutte hanno problemi fuori”: affermazione smentita dai fatti: Villarreal, Betis e Siviglia hanno raccolto più dell’Atleti. E, poi, dopo un mercato sontuoso come quello estivo dei colchoneros, una frase come quella del Cholo non si può davvero sentire...
Ma se Atene piange, Sparta non ride. Sulla sponda opposta del Manzanarre, infatti, il Real di Xabi Alonso è inciampato di nuovo: questa volta abbattuto dai colpi del Celta di Giraldez e Williot, autore di una doppietta, e del proprio nervosismo: due gli inspiegabili cartellini rossi rimediati dai blancos che vedono, così, il Barça volare via a +4.

Vincitore — Ethan Mbappé (Lille)
Nonostante Kylian sia rimasto a secco contro il Celta, la famiglia Mbappé continua a produrre storie calcistiche: questa volta è toccato a Ethan, 18 anni, decidere Lille–Marsiglia con un gran bel gol. Controllo morbido al limite, sinistro sul secondo palo e partita indirizzata dopo dieci minuti.
Ethan non solo decide il match ma gioca con grande personalità, corre, pressa, aiuta in fase difensiva. Dalla sua, la squadra di De Zerbi, reduce dal 2-2 col Tolosa, cade ma rimane terza, raggiunta proprio dal Lille. Il Marsiglia tira in porta appena due volte, segnale della solidità del Lille. Per il fratello minore di Kylian è la prima grande notte in Ligue 1, e la sensazione è che non sarà l’ultima.
Vinto — Paulo Gazzaniga (Girona)
Il Girona crolla 3-0 a Elche e Gazzaniga finisce di nuovo al centro delle critiche. L'incubo si materializza a cavallo tra il primo e il secondo tempo: immobile in occasione del primo gol, grave incertezza nel secondo e errore gravissimo nel terzo, quando consegna letteralmente il pallone a Rafa Mir che segna, letteralmente, a porta vuota.
E dire che l'Elche non vinceva da sette giornate. La verità, però, è che la squadra di Michel non riesce a scendere dalle montagne russe su cui è salita sin dall'inizio della stagione e quel che è peggio è che il suo portiere titolare, già duramente criticato dopo le ultime uscite, sembra aver perso fiducia e lucidità.
