A ventidue anni dal trionfo di Stefano Baldini a Parigi 2003, l'Italia ritrova una medaglia nella maratona e lo fa con il 29enne milanese di origini marocchine, che ha addirittura sfiorato la medaglia d'oro.
La gara disputata nella notte italiana a Tokyo ha infatti proposto un finale pazzesco in cui i migliori tre sono arrivati a pochi secondi l'uno dall'altro, con il tanzaniano Alphonce Simbu che, in volata, ha beffato il tedesco Amanal Petros.
Per l'Italia è la quarta medaglia ai Mondiali dopo quelle di Antonella Palmisano nella marcia, Nadia Battocletti nei 10.000 metri e Leonardo Fabbri nel lancio del peso.
"Ho messo a tacere alcune voci che mi dicevano di mollare"
“Dopo l’oro europeo - commenta felice Iliass - ecco il bronzo mondiale. Nella mia testa ho sempre saputo di poter essere un campione, anche quando il mio nome diceva niente a nessuno. Sono orgoglioso, ma la fame non si esaurisce certo qui, anche se questo è uno di quei momenti che si cercano per tutta la vita. Sono stato folle sino al punto da sognare in grande. Sono grato a chi ha creduto in me, felice di alzare il tricolore e di aver reso contente tante persone: la mia famiglia, il coach Magnani e tutto lo staff che mi segue. Al 15° km ho messo a tacere alcune voci che dentro di me mi dicevano di mollare. Intorno a metà gara, a uno spugnaggio, ho perso una delle lenti a contatto, ma mi son detto che me ne poteva bastare una".
Poi prosegue: "Sono entrato nello stadio ed è stato bellissimo, puntavo all’oro, ma gli altri sono stati più bravi. L’anno scorso ho vissuto la delusione di non essere stato convocato per l’Olimpiade, gli ultimi due mesi sono stati molto complicati anche per qualche infortunio. Questo bronzo arriva dal nulla, dalle case popolari di Ponte Lambro, a Milano e spero che la mia storia sia di ispirazione per tutti: quando ci credi abbastanza, i sogni si possono realizzare. Mio padre sta per andare a lavorare in cantiere e sarà fiero di me. In questa medaglia c’è di tutto: momenti di sconforto, lacrime versate in macchina da solo, ma ce l’ho fatta”.