Analisi: Croazia, i vice campioni potrebbero andare in difficoltà nel girone

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Analisi: Croazia, i vice campioni potrebbero andare in difficoltà nel girone
Analisi: Croazia, i vice campioni potrebbero andare in difficoltà nel girone
Analisi: Croazia, i vice campioni potrebbero andare in difficoltà nel gironeProfimedia
Storicamente, la Croazia ha prosperato nelle avversità. La nazionale terza al Mondiale 1998 è venuta fuori dopo la disgregazione della Jugoslavia. Il loro storico viaggio verso la finale della Coppa del Mondo 2018 è stato preceduto da un licenziamento tardivo dell'allenatore Ante Čačić poco prima dell'ultima partita di qualificazione. Inoltre, il talismano della squadra Luka Modrić veniva accusato di falsa testimonianza al processo Zdravko Mamić, una macchia eterna agli occhi del grande pubblico. Ora, l'umore attorno alla Croazia è più che positivo. È forse questa situazione di cattivo auspicio?

Imbattuta da cinque partite di fila nonostante abbia affrontato quattro volte la Francia, sua nemesi nella scorsa finale della Coppa del Mondo, e la Danimarca, semifinalista di Euro 2020,  la Croazia è pronta per quello che potrebbe benissimo essere il canto del cigno di una grande generazione. Con una maggiore profondità di rosa, una maggiore fiducia e il recupero di Marcelo Brozovic (30), i balcanici sembrano essere comunque una delle realtà più minacciose.

L'allenatore Zlatko Dalić (56), un uomo dalla forte fede, ha trascorso buona parte della sua preparazione per la Coppa del Mondo in pellegrinaggio a 130 chilometri dalla sua città natale di Livno, più precisamente al santuario cattolico di Međugorje. Potranno anche questa volta i suoi ragazzi in maglia a scacchi andare lontano?

 

PUNTI DI FORZA

Sarebbe facile dimenticare ora che nell'era recente, la Croazia è stata forse la peggiore squadra a livello difensivo tra quelle della nobiltà europea. Dalla finale della Coppa del Mondo alla scorsa estate, nessuna partecipante a Euro 2020 aveva in media più gol subiti della Croazia (1,62 per partita), la quale aveva ottenuto pessimi risultati anche nella prima Nations League. Tuttavia, la "Vatreni" sembra aver migliorato le sue prestazioni, come dimostra il dato secondo il quale ha tenuto la Danimarca e la Francia a un totale di 2,73 XG previsti nei quattro scontri in Nations League, migliorando così in modo considerevole i loro standard difensivi.

Inoltre, i veterani della nazionale balcanica stanno ancora andando forte, anche se non hannp più lo stesso carico di lavoro di una volta Luka Modric (37) si è risparmiato per il finale della Natons League, quando con due grandi sforzi è riuscito a trascinare i suoi alla Final Four. Il suo apporto è riscontrabile nelle azioni dove ha spaccato la difesa avversaria (ben 13) e nei cinque passaggi decisivi in zona gol. Insieme a lui va citato ovviamente Ivan Perisic (33), che nonostante abbia saltato molte partite della Nations League è uno dei punti di riferimento della nazionale di Dalic che arriva ai Mondiali. Per lui, così come per il capitano Modric, potrebbe essere l'ultima grande partecipazione a un evento planetario dopo aver disputato già due eventi come questo, nei quali è andato in rete cinque volte.

 

PUNTI DEBOLI

A prima vista, la Croazia sembra essere una squadra ben equilibrata in grado di segnare quel tanto che basta per vincere. Scavando un po' più a fondo, tuttavia, i soli otto gol realizzati per vincere il girone di Nations e le vittorie sulla Francia arrivate solo su calci piazzati fanno dubitare sulla loro concretezza offensiva. A tal proposito, la rete realizzata nello scontro con l'Austria è stata l'unica in Nations nella quale i calci piazzati non hanno costituito più di ¾ degli XG generati da Modric e compagni, a riprova dell'enorme capacità di questa squadra di sfruttare situazioni che vengono da palla inattiva. Di base, di gioco di Dalić ha poche alternative se non quella di "dare la palla al maestro Modrić e vedere cosa succede". 

Per una squadra con alcuni dei migliori palleggiatori nei top cinque campionati europei come Brozović, Mateo Kovačić (28) e Modrić, la mancanza di centravanti di spicco in punta è senza dubbio un punto debole. Questo difetto si è sentito specialmente nel match contro l'Austria, quando tutti e tre i tiri in porta hanno appena minacciato il portiere avversario, che è poi rimasto imbattuto. Va anche segnalato che il suo girone di qualificazione è di quelli duri, vista la presenza di Belgio, Marocco e Canada, tutte squadre abituate a giocare con la difesa a tre, una retroguardia che ha fatto soffrire i croati proprio nello scontro sopra citato con l'Austria.  

 

UNDICI TITOLARE (4-3-3)

D. Livaković; J. Juranović, M. Erlić, J. Gvardiol, B. Sosa; L. Modrić, M. Brozović, M. Kovačić;  M. Pašalić, A. Kramarić, I. Perišić.

 

Parliamo di una squadra imperniata sullo stabile trio centrale di centrocampo, anche se la principale sfida per Dalić è quella di trovare la miglior versione di  Kovacic. Un altro degli uomini da seguire è il terzino sinistro Joško Gvardiol (20), che dovrebbe giocare come titolare in difesa, sebbene in posizione di marcatore centrale. 

In porta, la situazione appare un po' incerta, mentre sull'out destra il jolly è Lovro Majer (24) del Rennes, il quale a volte sembra essere più un interno destro che un'ala. Manca però sempre il cecchino: sebbene prima di Euro 2020 Andrej Kramarić (31)presentasse numeri simili a quelli di Robert Lewandowski nella Bundesliga 2020/21. Ora, però, i suoi numeri sono molto più lontani dai picchi allora dimostrati ed è anche per questo che in Nations League Kramaric ha dovuto alternarsi con Ante Budimir (31). Non ci sarebbe da sorprendersi se Marko Livaja (29), MVP della scorsa stagione in Croazia con 32 gol e un biglietto da visita di una rete a partita con l'Hajduk Spalato, possa finire con l'imporsi su entrambi.

 

IL NODO DA SCIOGLIERE

Gli ottimi risultati difensivi sono ancora più impressionanti se si considera che Dalić ha usato ben nove diversi tandem di difensori centrali in 13 partite ufficiali dall'inizio degli Europei. Inizialmente orientato a puntare su Dejan Lovren (33) e Domagoj Vida (33), ha visto come i due veterani perdevano colpi negli ultimi anni. Sebbene il capitano dello Zenit farà di tutto per non accomodarsi in panchina, Martin Erlić (24) e Josip Šutalo (22) hanno fatto molto bene nelle partite contro Francia e Danimarca, due test importanti. Quelle prestazioni hanno così dato grossi grattacapi a Dalić, che non può proprio permettersi di mettere in panchina sia Lovren sia Gvardiol. Šutalo, il miglior centrale della Croazia nel 2021/22 secondo i dati di Wyscout Index, potrebbe così inserirsi come titolare.

Il tutto nel caso in cui il Ct cercherà di completare le abilità uniche di Gvardiol, un centrale capace sia di uscire palla al piede sia di lanciare a lunga gittata, contribuendo così alla costruzione del gioco. L'altra situazione, invece, prevede lo schieramento di Erlic, che a sua volta spicca per le doti di ottimo marcatore e anche come arma offensiva in caso di calci piazzati.

 

PREVISIONE

La Croazia avrà difficoltà in un gruppo difficile, visti anche i suoi problemi nell’andare in gol. Contro il Canada fa paura lo scontro tra Alphonso Davies (22) e Juranović, mentre il terzino sinistro di turno dovrà invece prepararsi ad affrontare una freccia come  Achraf Hakimi (24). Alla fine, i vice-campioni dovranno misurarsi in un gruppo nel quale oltre al Belgio e al Marocco, dovranno vedersela anche con un Canada agguerrito. Un compito per niente facile.