Acquisti fallimentari e polveri bagnate, l'origine dei problemi di Milan e Inter

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Acquisti fallimentari e polveri bagnate, l'origine dei problemi di Milan e Inter

Acquisti fallimentari e polveri bagnate, l'origine dei problemi di Milan e Inter
Acquisti fallimentari e polveri bagnate, l'origine dei problemi di Milan e InterAFP
Da inizio anno i rossoneri hanno ottenuto solo una vittoria, e dei sei gol realizzati solo due arrivano da un attaccante. I nerazzurri, invece, continuano ad aspettare il laitante Lukaku

Il ghigno nervoso di Rafael Leao, frustrato per l'impossibilità di sfondare con dovizia la difesa della Lazio, è stato il gesto più emblematico della terribile performance del Milan ieri all'Olimpico. E non solo perché ha manifestato tutti i dubbi del portoghese, ma anche perché senza di lui la luce sembra totalmente spenta.

No Leao, no party

Dei sei gol realizzati nel 2023 dalla squadra di Pioli, infatti, due portano la sua firma, e sono gli unici messi a referto da un attaccante. Gli altri sono arrivati da Kalulu, Pobega, Calabria e Tonali, tutti giocatori funzionali per Pioli, ma non certo i primi indirizzati a dover sfondare le difese avversarie. Se non accelera Leao, insomma, gli altri non incidono. Lo stesso Olivier Giroud, reduce da un ottimo Mondiale (finale a parte), è il lontano parente di quello che negli ultimi mesi del campionato scorso decise la corsa allo Scudetto e non segna da otto partite in totale. Il Milan paga inoltre il dispendioso mese in Qatar di Theo Hernandez, che adesso pare essere pronto a tornare in campo, oltre ovviamente all'assenza di Mike Maignan, il cui infortunio è sempre più un mistero. 

Cercasi Lukaku

Sponda Inter, il crollo non è sembrato così netto ma è comunque rilevante. La vittoria sul Napoli di inizio stagione è stata il miraggio nel deserto, quella visione talmente bella da sparire poi quando si è dovuto concretizzare quanto di buono fatto contro la capolista. E in quel frangente a essere decisivo fu Edin Dzeko e non certo Romelu Lukaku, entrato a partita in corso e ancora attesissimo dopo il suo ritorno in pompa magna in estate. Strapagato, il bisonte belga ha segnato un solo gol a inizio stagione ed è poi finito dietro nelle gerarchie per via d'infortuni e mancanza di forma fisica. In panchina persino nella trionfale finale di Supercoppa, secondo miraggio di seguito, Lukaku continua a essere la grande delusione dell'Inter di questa stagione, un'Inter crollata in casa contro l'Empoli, a riprova della gran confusione nella testa di Simone Inzaghi.

Acquisti deludenti

Le due milanesi non condividono solo il momento buoi, che le vede lontanissime dalla vetta (-12 il Milan e -13 l'Inter), bensì vanno a braccetto anche nella valle d'insoddisfatte del mercato. Gli innesti dei vari De Ketelaere, Dest e Origi si sono rivelati finora insulsi, se non addirittura nocivi per il gioco dei campioni d'Italia in carica. L'estate dei nerazzurri, invece, era stata scandita dalle note di un'ode ad altissimo volume per il già citato Lukaku e per Asllani, il futuro regista che invece è stato subito messo in cantina da Inzaghi, che gli ha regalato una sola presenza per 90' nel praticamente inutile scontro di fine girone con il Bayern Monaco. 

Il campionato è ancora lungo, lo sanno tutti. Ma l'inizio dell'anno per le milanesi ha constatato solo evidenti problemi di continuità. Entrambe emettono adesso il greve e triste rumore del singhiozzo di chi non riesce a mantenere le aspettative.