La storia del Caldiero neopromosso in C e del coach/netturbino: "Sto valutando il part time"

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La storia del Caldiero neopromosso in C e del coach/netturbino: "Sto valutando il part time"

Soave festeggia la promozione
Soave festeggia la promozionePagina Facebook Calcio Caldiero Terme SSD
La squadra di un piccolo comune veneto è salita per la prima volta in C, ma il suo allenatore non se la sente di lasciare il lavoro che ha sempre svolto per aiutare la famiglia.

La storia del calcio è piena di allenatori che, prima, facevano un altro mestiere.

Nessuno, però, faceva il netturbino, come Cristian Soave, 50 anni, il tecnico del miracolo-Caldiero.

La squadra veronese ha centrato una storica promozione in Serie C, nel calcio professionistico, ma mentre studiava avversari e schemi per vincere il campionato di serie D, Soave non ha mai smesso di andare al lavoro alle 4 del mattino (svegliandosi alle 3), per il suo turno da operatore ecologico alla Serit, l'azienda pubblica che raccoglie i rifiuti in provincia di Verona.

Una favola sportiva quella del tecnico del Caldiero, che però non ha intenzione di cambiare vita, per dedicarsi solo al calcio professionistico.

"Per quanto mi riguarda - dice Soave - almeno per la prima stagione in C non me la sento di lasciare il lavoro di netturbino, sto valutando il part time o la richiesta di un'aspettativa".

Il Caldiero, squadra di un comune di circa 8 mila anime nell'est Veronese, ha conquistato la promozione in C contro ogni pronostico, lasciando al palo squadre ben più blasonate: 77 punti e primo posto nel proprio girone della D.

"Sono stato assunto dal 2014, sono padre di tre figli - afferma Caldiero, riferendosi al suo mestiere alla Serit - E' sempre stata la mia entrata sicura, la sicurezza di vita. Ho delle responsabilità verso la mia famiglia, i miei figli".

La scomparsa della giovane moglie

Soave è vedovo, ha perso da qualche anno la moglie Elisabetta per una brutta malattia.

"E' stata durissima - racconta - ma la sua stella ci ha accompagnati per tutto l'anno. Il gol del 3-2 contro la Virtus Ciserano che ci ha permesso di rimanere in testa al campionato ad una giornata dalla fine l'abbiamo segnato al 95'. Mio figlio più grande, Eddi, mi è saltato addosso, dicendomi 'papà, quel gol lo ha fatto la mamma'. E io lo credo veramente"