Tutte le certezze del Mondiale: in che condizioni tornano i nazionali in Serie A

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Tutte le certezze del Mondiale: in che condizioni tornano i nazionali in Serie A

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Tutte le certezze del Mondiale: in che condizioni tornano i nazionali in Serie A
Tutte le certezze del Mondiale: in che condizioni tornano i nazionali in Serie AAFP
I maggiori interpreti del nostro campionato hanno sfruttato il Mondiale per cercare di ritrovarsi oppure per confermarsi. Alcuni con successo, altri, invece, non trovando le risposte attese.

Un mese e mezzo di pausa che ha permesso ai club di Serie A di tirare il fiato, dopo un inizio di stagione più che mai impegnativo. Un periodo che gli allenatori hanno sfruttato per fare il punto ma senza i top player del nostro campionato, impegnati in Qatar con le proprie nazionali. 

Le loro prestazioni hanno fornito tanti spunti in vista della ripresa del campionato, dai giocatori che sono usciti dal torneo con la consapevolezza di potersi rivelare decisivi nell'ultima parte di stagione a quelli, che, invece, dovranno ancora cercare risposte sui campi della Serie A.

Tra questi spicca il nome di Romelu Lukaku (29), che dal suo ritorno in Serie A si è visto pochissimo per via dell'infortunio alla coscia e che aveva intenzione di usare il palcoscenico mondiale per rilanciarsi. Un'impresa fallita in pieno, con appena 55 minuti collezionati in due gare (in cui i Red Devils hanno ottenuto un solo punto) e nessun gol o azione notabile all'attivo. Per riprendersi la sua Inter, quindi, toccherà ritrovare la via del gol in campionato, un proposito che più che mai Simone Inzaghi ha bisogno di veder diventare realtà.

Rimanendo in casa Inter, possono tornare in Europa soddisfatti Marcelo Brozovic (30) e Lautaro Martinez (25). Il primo, con la Croazia, ha centrato un terzo posto sorprendente da assoluto protagonista, il secondo invece ha portato a casa la vittoria del torneo. A differenza del compagno di squadra, Lautaro non è risultato tra i protagonisti della cavalcata dell'Albiceleste, ma si è sempre fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa da Scaloni, pur non trovando la via del gol.

Discorso analogo per Paulo Dybala (29), che rientrava da qualche problema muscolare, pochissimo lo spazio che gli ha concesso il ct albiceleste, ma la stella della Roma ha accolto di buon grado la panchina, dando comunque buone risposte nelle uniche occasioni in cui è sceso in campo, contro la Croazia per l'ultimo quarto d'ora di gara e in finale per battere (e segnare) uno dei rigori decisivi. Lo spazio nell'attacco stellare della squadra neocampione del mondo era molto limitato, considerata la forma strepitosa di Alvarez e Messi, e gli altri membri della nazionale non hanno avuto problemi a farsi guidare dalla Pulce fino alla vittoria.

Di Maria contro la Francia
Di Maria contro la FranciaStatsPerform, AFP

Molto diverso, invece, il discorso Angel Di Maria (34). L'argentino è arrivato alla Juve in estate dopo aver specificato chiaramente che il club bianconero sarebbe stata l'ultima avventura europea prima di tornare in madre patria. I problemi che lo hanno tormentato per tutta la stagione gli hanno provocato qualche malumore anche nel corso del Mondiale, costringendolo a limitare la propria partecipazione nel torneo. Tra tutti, è lui la più grande incognita dell'ultima parte del campionato. Bisognerà vedere se l'ex Paris Saint Germain sarà in grado di ritrovare la condizione fisica e le motivazioni per concludere al meglio l'avventura in bianconero (quasi impossibile, infatti, vederlo a Torino anche l'anno prossimo), dopo aver vissuto un Mondiale comunque da assoluto protagonista, alla luce del minutaggio inferiore al previsto.

Per quanto riguarda l'altra finalista di Qatar 2022, sono ottimi i segnali arrivati da parte dei Bleus "italiani". Il primo nome è sicuramente quello di Adrien Rabiot (27), che ha confermato le prestazioni in crescendo di questa stagione con un Mondiale da top player, in cui si è imposto come pilastro della nazionale vicecampionessa del mondo. Discorso simile per Olivier Giroud (36), che si è trovato a ricoprire il ruolo dell'infortunato Karim Benzema (35) e si è rivelato ancora una volta decisivo in diverse occasioni, diventando anche il massimo marcatore di tutti i tempi della nazionale francese. 

Un Mondiale che lancia segnali positivi anche per Theo Hernandez (25), che ha dovuto sostituire il fratello Lucas dopo il brutto infortunio al crociato nel corso della partita d'esordio contro l'Australia. Il terzino rossonero ne ha fatto le veci con una serie di prestazioni decisive, mettendo anche a segno la rete pesantissima contro il Marocco e confermandosi ancora una volta un top player con tanta personalità.

Le statistiche di Hernandez e Rabiot
Le statistiche di Hernandez e RabiotAFP, StatsPerform

Concludiamo la rassegna con i delusi del torneo, a partire dal blocco di difensori brasiliani che milita nella Juventus, composto da Alex Sandro (31), Danilo (31) e Bremer (25). I due esterni hanno confermato la loro importanza in nazionale, dando buoni spunti da Allegri che ne ha potuto apprezzare le doti di leadership anche con la maglia del Brasile. A rovinare l'esperienza solo un brutto spavento per i tifosi bianconeri, dopo gli infortuni di entrambi nel corso della fase a gironi, da cui però sembrano aver recuperato a pieno. Nel Brasile c'è stato un po' di spazio anche per Gleison Bremer che, pur non risultando tra i titolari, ha avuto l'opportunità di disputare la sfida contro il Camerun e i minuti finali contro la Corea del Sud, in un'edizione dei Mondiali che, se si esclude l'eliminazione, ha dato risposte molto positive da parte di tutti gli interpreti della selezione verdeoro.

Concludiamo con quella che è forse la stella più brillante del campionato italiano e uno dei nomi più caldi del mercato delle big europee: Rafael Leao (23). Come avevano già confermato le uscite internazionali precedenti al Mondiale, il ct del Portogallo non ha concesso a Leao lo spazio che ci si augurava, relegandolo quasi sempre in panchina. L'attaccante, però, non aveva bisogno di trovare conferme in nazionale, visto la sua progressiva crescita che lo ha reso uno dei talenti più acclamati del panorama europeo. Leao ha comunque chiuso l'esperienza in Qatar con due reti all'attivo, un grande bottino considerati i pochi minuti che gli sono stati concessi nel corso della rassegna iridata.