Sinner dopo il trionfo: "Il numero 2 del mondo è un onore, ma non voglio mettermi fretta"

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Sinner dopo il trionfo: "Il numero 2 del mondo è un onore, ma non voglio mettermi fretta"
Sinner con il trofeo
Sinner con il trofeoAFP
L'altoatesino, vincitore del torneo di Miami, dà le sue impressioni dopo la vittoria su Dimitrov

"È stata una settimana fantastica. Non mi sentivo alla grande dopo Indian Wells anche perché qui è una situazione diversa e difficile. In ogni match ho cercato di rimanere calmo, sapendo nella mia mente che se riuscivo a superare le difficoltà forse mi sarei trovato in condizioni migliori. E così è stato. Ho aumentato drasticamente il mio livello per la semifinale e la finale, mostrando in campo di cosa sono capace e il risultato è fantastico”. Così ha parlato Jannik Sinner in un'intervista a Tennis Channel, nella quale fa il punto della situazione dopo aver vinto l'open di Miami contro Grigor Dimitrov e aver così raggiunto il numero 2 del ranking mondiale.

Interrogato su cosa rappresenti per lui fare questo salto a livello di classifica, l'altoatesino ha dichiarato: "Un grande onore, comunque nella mia mente è solo un numero. Ovviamente resta un grande traguardo. Dal posto dove vengo io – una famiglia tranquilla dove mia mamma e mio padre vanno ancora a lavorare – nessuno si sarebbe aspettato una cosa del genere. È fantastico essere in questa posizione, ma se faccio miglioramenti in campo vale ancora di più”.

Jannik Sinner
Jannik SinnerAFP/Stats Perform

Poi, la chiusura sul suo futuro, che per molti sembra ormai radiante: "Vediamo cosa raccoglierò in questa stagione, dove finora è quasi tutto perfetto. A inizio anno non mi sarei mai aspettato tutto questo. Ora viviamo nel momento, ho dimenticato il futuro e vediamo cosa riuscirò a ottenere. Come dicevo a inizio anno, noi siamo qui per cacciare. Quello che riusciamo a prendere bene, poi ci sono settimane buone e altre no. Ci sono sempre nuove opportunità Non voglio mettermi fretta: sono in una buona situazione al momento, gioco rilassato, c’è una gran bella squadra dietro di me, e di persone che mi stanno vicino perché mi amano come persona, non come tennista".