Mondiali, Richarlison dalla povertà alla gloria: il Brasile ha il suo nuovo centravanti

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più
Mondiali, Richarlison dalla povertà alla gloria: il Brasile ha il suo nuovo centravanti
Mondiali, Richarlison dalla povertà alla gloria: il Brasile ha il suo nuovo centravanti
Mondiali, Richarlison dalla povertà alla gloria: il Brasile ha il suo nuovo centravantiAFP
Racconta che a 10 anni faceva 18 km a piedi nudi per frequentare una scuola di calcio. A piedi nudi perché le scarpe da ginnastica si erano rotte. Di strada con le scarpette nuove ora ne ha fatta parecchia.

Nato a Nova Venécia, nello stato sud-orientale di Espirito Santo, una zona povera del Brasile nota più per la produzione di acciaio, Richarlison non ha avuto mai una vita facile. Maggiore di cinque figli con un padre scalpellino e una madre donna delle pulizie e gelataia, l’attaccante brasiliano ha avuto comunque dai genitori un’educazione che l’ha tenuto sempre fuori dai guai. Da giovane vendeva cioccolata e gelato mentre i suoi amici vendevano droga. Il padre però, voleva che diventasse anche un bravo calciatore e a sette anni gli comprò dieci palloni, con cui Richarlison giocava insieme ai suoi amici facendo gol con i sandali.

Un giorno, alla ricerca di nuovi campetti dove divertirsi, finirono però nel posto sbagliato, il campo di un signore della droga: “Pensava che stessi rubando la sua droga e usando il calcio come sotterfugio, ma stavo solo giocando a calcio con i miei amici – ricorda Richarlison. Il signore della droga premette la sua canna sulla fronte del giovane e se avesse premuto anche il grilletto, se ne sarebbe pentito anche lui perché non avrebbe potuto mai godere delle prodezze di quel ragazzo.

Se un “uomo d’affari” ha rischiato di togliergli la vita, un altro gliel’ha salvata. Aveva 16 anni quando incontrò Renato Velasco, che notò il suo potenziale mentre giocava nelle giovanili del club locale Real Noroeste. “Renato è stato il primo che mi ha dato un'opportunità – ha detto Richarlison -. Nella prima settimana mi ha regalato un paio di scarpe da calcio perché prima giocavo con quelle strane”. È così che Richarlison finisce prima in serie B all’America Mineiro nel 2014 e poi nella massima serie con la Fluminense.

Da lì “O pombo” (il piccione), come viene soprannominato, spicca il volo verso l’Inghilterra, prima al Watford, poi a Londra con Everton e Tottenham. Soprattutto spicca quello verso la nazionale, dove il commissario tecnico Tite nella lista per Qatar2022 lo preferisce a un certo Roberto Firmino del Liverpool, e anche a Gabriel Barbosa, in arte Gabigol, un’autentica star in patria, autore del gol della vittoria del Flamengo nella finale di Coppa Libertadores. Un’assenza quest'ultima mal digerita dai brasiliani, tanto che l’ex nazionale Neto l’ha definita “un’eresia”.

Richarlison però ha dimostrato di avere le spalle larghe, e di poter sopportare quel peso come da piccolo sopportava quello di vivere in un luogo di spaccio e riuscire a tenersi comunque fuori dai problemi. Ha dimostrato soprattutto di poterlo sostenere con ciò che più conta sul rettangolo verde: il gol.

Già a quota tre su tre presenze in Qatar, compresa la splendida rovesciata contro la Serbia, il 25enne di Nova Vénecia è al suo decimo gol nelle ultime nove partite con la nazionale verdeoro, 20 gol in 41 partite in totale. Meglio di ciò che ha fatto in qualsiasi altra squadra di club: 53 in 152 all’Everton, e solo 2 in 15 partite al Tottenham, peraltro segnati in una sola partita di Champions League contro il Marsiglia.

C’è un motivo: con il Brasile Richarlison è la punta di riferimento a centro aerea mentre al Tottenham deve lasciare il ruolo a Kane, agendo più largo come peraltro ha fatto spesso in carriera. Se il Brasile può vantare davanti una tecnica stratosferica in tutti gli interpreti e quindi segnare è forse più semplice, l’exploit di Richarlison in quel ruolo non potrà che far rivedere anche a Conte le sue idee, soprattutto a fronte di come invece si sta comportando Kane con l’Inghilterra. Un altro dato da tenere in considerazione è che Conte lo utilizza molto più in copertura, visto anche il suo dinamismo e spirito di sacrificio, di quanto non faccia Tite.

Richarlison e Kane a confronto in Qatar
Richarlison e Kane a confronto in QatarOpta by Stats Perform

Che a 25 anni Richarlison sia pronto per diventare il centravanti di riferimento? Se lo augura il Brasile che non ha un centrattacco prolifico dai tempi di Ronaldo il Fenomeno. Il suo compagno verdeoro Anthony non ha dubbi: “Gli dai una possibilità, lui segna”, ha detto a Fifa+. “Dovreste vederlo in allenamento – ha aggiunto l’ala del Manchester United – tira da ogni parte e ovunque, da tutte le angolazioni. È un giocatore incredibile”.