Sta prendendo la rincorsa ormai da tanto tempo, Lionel Messi (35). L'argentino del Paris Saint Germain ha in testa l'appuntamento dei Mondiali esattamente da quando sono terminati quelli di Russia 2018, dove la sua nazionale non riuscì ad andare oltre gli ottavi di finale.
La continua ricerca della gloria per colui che è sempre stato oscurato dall'ombra ingombrante di Diego Armando Maradona ha portato il nativo di Rosario a cercare sempre qualcosa in più per essere amato anche in patria, dove non ha mai giocato se non con la sua nazionale.
E proprio adesso che la Selección allenata da Lionel Scaloni (44) sembra aver trovato la quadra, con una serie di gregari di lusso attorno al più forte calciatore degli ultimi vent'anni, ecco che un paese intero trattiene il fiato e aspetta il Mondiale con più ansia di chiunque altro.
Il trionfo nella scorsa Coppa America in casa del Brasile è stato una liberazione per l'Argentina, ma non solo. Lo stesso Messi l'ha sentito come se si fosse sbloccata finalmente una maledizione, un sortilegio che lo aveva visto perdere ben tre finali della stessa coppa, due delle quali da capitano, e una del Mondiale a Brasile 2014.
In lacrime dopo la conquista del titolo continentale, Messi ha ammesso di aver trovato pace dopo quella vittoria: "Ho trovato conforto a vincere qualcosa con la mia nazionale, qualcosa che mi sembrava negato".
Adesso, tuttavia, è arrivato il momento del Mondiale, che per il rosarino sarà il numero cinque, uno in più di Maradona, suo idolo e allenatore nel 2010. Se Diego ha vinto meno di lui in carriera, Messi però non è mai riuscito ad alzare al cielo la Coppa del Mondo, il trofeo più ambito da ogni calciatore.
Ed è per questo che, arrivato a pochi giorni dal ritiro della sua nazionale, Messi si appresta a disputare al massimo l'ultimo campionato mondiale della sua carriera. La sua Argentina, imbattuta da 35 partite, ha con sé le risorse per poter puntare al bersaglio grosso. Il girone di qualificazione, con Arabia Saudita, Messico e Polonia è sulla carta abbordabile. A Messi non resta altro che iniziare a muovere i passi in campo, i passi di una danza che lui e tutto il suo paese sperano si protragga fino all'ultimo secondo dei Mondiali in Qatar.