Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova formula della Supercoppa: in Spagna ha funzionato

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Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova formula della Supercoppa: in Spagna ha funzionato
Aggiornato
Il Real Madrid in trionfo a Riad dopo aver battuto il Barcellona nella finale dell'ultima Supercoppa spagnola
Il Real Madrid in trionfo a Riad dopo aver battuto il Barcellona nella finale dell'ultima Supercoppa spagnolaProfimedia
Da quest'anno, anche la Serie A ha adottato il modello su cui ha scommesso la Liga da qualche stagione aumentando la spettacolarità di una competizione destinata all'oblio. Le critiche riguardano l'opportunità di disputare il torneo in Arabia, però, la coperta è troppo corta e se si vogliono i soldi sauditi bisogna andare a prenderseli a Riad.

Si può discutere - e anche tanto - sull'opportunità di portare la Supercoppa in Arabia, ma sulla maggiore spettacolarità della nuova formula, che prevede una final four, in Spagna non hanno dubbi: "Si è ridata dignità a una competizione che con gli anni era diventata un fastidio per i club".

Naturalmente chi l'ha portata a Riad - il controverso Luis Rubiales - aveva a cuore molto di più il fattore economico che non quello spettacolare, ma ha finito per prendere due piccioni con una fava.

Il risultato dello spettacolare derby madrileno disputato a Madrid
Il risultato dello spettacolare derby madrileno disputato a MadridFlashscore

Anche perché le polemiche sollevate sulla mancanza dei diritti civili in Arabia Saudita sono sempre meno rumorose, soprattutto dopo il Mondiale in Qatar che ha finito per normalizzare una situazione che non ha nulla di normale.

Tre partite e quasi 20 milioni

Fatto sta che, subito dopo il trionfo nel Clásico di domenica scorsa, Florentino Pérez si diceva entusiasta "per tutti i tifosi del Real Madrid in Arabia" che hanno riempito lo stadio dell'Al Nassr di Cristiano Ronaldo e la stessa cosa, declinata al balugrana, l'avrebbe affermata Joan Laporta se a vincere fosse stato il Barça.

Buon viso a cattivo gioco? Niente affatto, i quasi 20 milioni di euro distribuiti tra le partecipanti, per appena tre incontri (semifinali e finale), hanno convinto le società spagnole che val ben la pena fare qualche ora in più di volo e giocare due partite.

In particolar modo, sono proprio i blancos e i culé ad avere i maggiori vantaggi, perché a differenza di quanto succede in Italia, dove i premi economici sono distribuiti in base ai risultati, il Barça e il Real si sono garantiti un gettone di presenza da 6 milioni di euro a testa, mentre all'Atlético ne tocca la metà e alla quarta partecipante - quest'anno, l'Osasuna - la metà della metà.

Eppure, nemmeno i navarri si sono lamentati più di tanto e, dopo aver assicurato che era "un peccato non giocare davanti ai nostri tifosi", Jagoba Arrasate ha assicurato di essere orgoglioso per il club di "poter lottare per un titolo contro alcuni dei club più importanti al mondo".

Lo sfogo di Sarri

Chissà cosa direbbe al tecnico dell'Osasuna Maurizio Sarri che, come spesso fa ultimamente, non perde l'occasione di mostrare il proprio scetticismo nei confronti della direzione presa dal mondo del pallone : "La Supercoppa in Arabia? Parentesi di un campionato che ha bisogno di soldi e che li cerca nelle maniere meno opportune. Questo è tutto fuor che sport. Prendi soldi e scappa. Prendiamo tutto quello che si può prendere in maniera miope. Andiamo a elemosinare soldi in giro per il mondo". 

La fotografia scattata dal tecnico della Lazio - che in semifinale affronterà l'Inter (Napoli-Fiorentina l'altra sfida) - è fedele alla realtà dei fatti, così com'è vero che aggiungere ore di volo e chilometri di corsa nelle gambe dei calciatori non è il massimo della vita. Ma ne va della sostenibilità di un movimento che ha sempre più bisogno di più soldi: "Con tutti i problemi che ci sono nei calendari, si fa una Supercoppa a quattro. Se il calcio moderno è in questo tipo di evoluzione, sono contento di essere vecchio". 

Il calendario della Supercoppa italiana
Il calendario della Supercoppa italianaFlashscore

Quando la Liga ha capito che scopiazzando la Premier non l'avrebbe mai raggiunta ha deciso di cambiare rotta e la scelta di disputare la Supercoppa con la formula della final four rientra proprio in questo nuovo percorso. 

Formula che la Serie A ha deciso di importare e, subito dopo, di esportare in Arabia, proprio come gli spagnoli. E sì, per buona pace di Sarri, la sensazione è che il calcio moderno è proprio "in questo tipo di evoluzione".

Pronti, via!

A migliorare l'umore di Sarri non sarà di certo il livello del rivale che è toccato alla sua Lazio nella seconda semifinale che metterà di fronte, venerdì sera, la seconda classificata dello scorso campionato di Serie A con la vincitrice dell'ultima edizione della Coppa Italia.

E così, dall'altra parte del campo rispetto ai biancocelesti, reduci da quattro vittorie cosecutive, a cercare un posto nella finale in programma lunedì sera, ci sarà anche l'Inter trita tutto di Simone Inzaghi, che lo scorso fine settimana, al Brianteo, ha rifilato una manita al Monza.

I nerazzurri sono, senza dubbio, la squadra più in forma e non solo di quelle arrivate a Riad, ma più in generale del campionato italiano.

Inter-Lazio
Inter-LazioFlashscore

Domani sera, invece, sarà la volta della sfida tra i campioni d'Italia e la finalista della Coppa Italia 2022-2023 e, quindi, tra il Napoli e la Fiorentina. 

I viola occupano il quarto posto in classifica, ma nelle ultime due settimane sono stati battuti dal Sassuolo a Reggio Emilia e non sono riusciti ad andare oltre il 2-2 in casa contro l'Udinese. Prestazioni che hanno mandato su tutte le furie Vincenzo Italiano.

L'umore di Walter Mazzarri, tuttavia, non è migliore di quello del collega. La vittoria nel derby contro la Salernitana non è servita per dimenticare del tutto la dolorosissima sconfitta rimediata in casa del Torino. E Osimhen è ancora Costa d'Avorio..

La prima semifinale
La prima semifinaleFlashscore