Zangrillo furioso dopo il rigore all'Inter: " Sono andato via io al posto della squadra"

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Zangrillo furioso dopo il rigore all'Inter: " Sono andato via io al posto della squadra"
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Alberto Zangrillo
Alberto ZangrilloProfimedia / IMAGO
Il presidente rossoblù ha lasciato lo stadio dopo la conferma del rigore.

"Ieri sera sono uscito dallo stadio al posto della squadra e dei nostri tifosi. L'ho fatto nel rispetto delle istituzioni, senza alzare la voce, con atteggiamento composto. Sono fiero dei miei ragazzi, grato a Gilardino e commosso per la superba presenza dei nostri unici tifosi".

Lo ha scritto in un post il presidente del Genoa, Alberto Zangrillo, riferendosi alla gara contro l'Inter.

Il presidente del Genoa ha lasciato lo stadio di San Siro nel momento di un episodio molto discusso, quello in cui l'arbitro ha confermato un rigore all'Inter per un fallo di Frendrup su Barella.

Dopo il fischio, Ayroldi è stato richiamato dal Var per rivedere le immagini dello scontro di gioco tra i due.

Dopo un lungo check e l'analisi delle immagini, che, come evidenziato ieri sera anche dai commentatori televisivi, sembravano provare l'assenza di fallo da parte di Frendrup, Ayroldi ha deciso comunque di concedere il rigore. 

Una decisione molto contestata, in particolare da parte della squadra ospite e che ha portato quindi il presidente del Genoa a lasciare la tribuna in segno di protesta. Anche l'allenatore, Alberto Gilardino, in conferenza stampa ha detto che dalla panchina il rigore non si vedeva e che le immagini hanno confermato l'errore.

Secondo round

Più tardi, ospite di Rai Radio1, a Un Giorno da Pecora, il presidente rossoblu ha rincarato la dose: "La rabbia non so cosa sia, il calcio è un gioco. Ieri ho voluto dare un segnale di responsabile disapprovazione, in modo educato ma fermo. Alla base di tutto c'è il rispetto".

"Il mestiere dell'arbitro è ingrato e io sono istituzionalmente dalla loro parte ma" i fischietti "non vengono aiutati, sono tratti in inganno dalle urla dei calciatori che piroettano come pagliacci simulando traumi inesistenti. Poi vai a vedere e scopri che quello che mima l'aver subito un trauma craniale ha preso una pedata nel sedere in un normale contrasto di gioco". 

"Queste cose capitano ogni domenica, il nostro allenatore non sgambetta come un tarantolato in panchina e ogni volta che ha alzato il dito è stato ammonito o espulso", ha aggiunto Zangrillo.

"Perché non è stato fatto vedere all'arbitro l'immagine dove si vedeva che non era rigore? Lo ignoro completamente - ha spiegato - sicuramente non fa bene allo sport. Bisogna lavorarci facendo come me, senza digrignare i denti". Zangrillo ha aggiunto: "I calciatori del Genoa hanno un codice deontologico, se uno di loro simula e si piroetta come un tarantolato viene punito, cosa che non vedo in squadre più blasonate che lottano per andare in Champions".

 

"Quel che è successo è sotto gli occhi di tutti. Voglio bene a Barella, che è un nazionale e un grande professionista. Però quando vedi che fa sette piroette perché viene toccato dopo aver toccato la palla e questo si piroetta con urla laceranti è chiaro che l'arbitro viene tratto in inganno".