"Il Signore ha voluto che finisse così". Con queste emotive parole, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Fabio Quagliarella ha voluto parlare del suo addio al calcio. Una dichiarazione alla quale è seguito un ulteriore chiarimento da parte dell'ex attaccante e capitano della Sampdoria: "Mi sono allenato fino all'ultimo giorno e questa è la cosa di cui vado più orgoglioso. L'anno scorso facevo le stesse cose di un compagno di 20 anni. Non ho smesso per problemi fisici, potete scriverlo a caratteri cubitali: non è arrivata nessuna offerta interessante e ho detto stop. Quella sulla condizione fisica era una battuta".
Su Mazzarri al Napoli
Interrogato sulla scelta di Aurelio De Laurentiis di ridare la guida del Napoli, squadra della quale è tifoso, a Walter Mazzarri, che lo ha allenato proprio in azzurro, Quagliarella ha affermato: "Innanzitutto la scelta mi ha sorpreso, ma secondo me De Laurentiis aveva bisogno di un allenatore che conoscesse l’ambiente e che aveva fatto benissimo a Napoli. Era fuori dal giro da un paio d’anni, ma sa come si deve muovere e cosa serve fare. Ovvio, il calcio si è evoluto, ho letto che lui dovrebbe riproporre il 4-3-3, siamo tutti curiosi, ma non ha un compito semplice".
Per finire, una dichiarazione a cuore aperto sulla sua lunga carriera: "Ho fatto la gavetta dalla Serie C alla A sino alla Nazionale e questo mi rende orgoglioso. Ovunque io sia andato ho ricevuto attestati di stima. Mi hanno applaudito anche laddove non ho giocato, come a San Siro, a Cagliari, a Parma. Sono cresciuto avendo come esempi di vita gente seria come Maldini, Costacurta, Del Piero, Cannavaro, tutte persone perbene. Sono stato capocannoniere a 36 anni, ma a 40 cercavo ancora di migliorarmi. E’ finita così, ma l’ho detto, non ho rimpianti".