Serie A | Più forte e sicura: è finalmente l'Inter di Inzaghi e punta a tutto

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più
Più forte e sicura: è finalmente l'Inter di Inzaghi e punta a tutto
La coppia gol nerazzurra
La coppia gol nerazzurraProfimedia
L'ulteriore crescita registrata in questi ultimi mesi dalla squadra vice campione d'Europa ha convinto tutti che l'Inter sia di nuovo la squadra da battere. E, questa volta, il tecnico emiliano non dovrà stare attento a non modificare gli equilibri vincenti ereditati da un altro allenatore, perché questa squadra l'ha costruita lui e oggi è a sua immagine e somiglianza.

Simone Inzaghi si sta, finalmente, godendo il proprio successo. Per la prima volta da quand'è arrivato a Milano, se l'Inter è "condannata a vincere" è anche e soprattutto per merito suo. Nell'estate del 2021, infatti, il tecnico emiliano ereditò da Antonio Conte non solo una squadra , ma anche l'etichetta di principale favorita nella corsa allo scudetto dell'anno successivo.

Etichetta pesantissima che avrebbe potuto - secondo molti, dovuto - costargli l'esonero, se non fosse stata per la testardaggine (e, probabilmente, i pochi soldi in tasca) di Beppe Marotta che ha tenuto botta, mentre tutti accusavano il suo allenatore di aver regalato il campionato al Milan, uscendo allo scoperto per assicurare che né lui né il presidente Zhang stavano prendendo in considerazione la possibilità di mandarlo via.

Marotta e Zhang in tribuna
Marotta e Zhang in tribunaAFP

Non era semplice prendere una decisione del genere, anche perché alcune delle critiche che erano state rivolte a Inzaghi poggiavano su solide basi. Ciononostante, la scelta di confermarlo sulla panchina nerazzurra si è rivelata quella giusta.

E non tanto per le Coppe Italia e le Supercoppe italiane conquistate in questi anni, bensì per la continua evoluzione tecnico-tattica di una squadra capace di arrivare, la scorsa primavera, in finale di Champions League e di giocarsela alla pari con il Manchester City di Pep Guardiola.

L'Inter di Inzaghi

Ed è proprio l'ulteriore crescita registrata in questi ultimi mesi dalla squadra vice campione d'Europa ad aver convinto tutti che l'Inter sia tornata a essere, con differenza, la squadra da battere. Questa volta, però, Inzaghi non dovrà stare attento a non modificare gli equilibri vincenti ereditati da un altro allenatore, perché questa squadra l'ha costruita lui e oggi è a sua immagine e somiglianza.

Probabilmente, l'unico neo dei nerazzurri risiede ancora, nonostante siano passati otto mesi dagli errori di Romelu Lukaku a Istanbul, nella precisione sotto porta nei momenti importanti. La gara di domenica scorsa contro la Juventus ne è una chiara dimostrazione.

Il risultato dell'ultimo Derby d'Italia
Il risultato dell'ultimo Derby d'ItaliaFlashscore

Nonostante abbia dominato in lungo e in largo l'incontro, l'Inter è stata, infatti, capace di vincere solo di misura e grazie a un autogol. E che Szczesny sia stato il migliore in campo è solo una consolazione.

Detto questo la già ottima intesa tra Thuram e Lautaro non può che migliorare e perfezionarsi e l'arrivo di un altro attaccante importante a fine stagione (Taremi?) consentirà alla squadra di diventare ancora più letale.

Rosa equilibrata

L'irruzione di un campione del mondo come Pavard ha, nel frattempo, reso ancora più solida la retroguardia nerazzurri. Inzaghi ha diverse opzioni a propria disposizione e le sta utilizzando tutte, facendo del turnover una delle proprie armi più importanti, sebbene non essersela giocata con tutti i propri assi nelle ultime due gare della fase a gironi della Champions League sia costato all'Inter il duro abbinamento con l'Atlético Madrid agli ottavi.

La grinta di Bastoni
La grinta di BastoniFlashscore

Sulle ali si continua a volare, con Dumfries e Darmian, da una parte, e Dimarco e Carlos Augusto, dall'altra. Avere ricambi all'altezza sulle fasce consente ai nerazzurri di mantenere altissima per tutti i 90 minuti l'intensità dell'incontro.

Ma dove l'Inter eccelle è a centrocampo. Al trio delle meraviglie formato da CalhanogluBarella e Mkhitaryan si sono aggiunti giovani dal futuro luminoso come Asllani e Frattesi. E così, anche un calciatore bravo e espero come Klaassen ha difficoltà a trovare minuti.

Mkhitaryan e Frattesi
Mkhitaryan e FrattesiAFP

Una cosa è certa, da qui alla fine, serviranno tutti, soprattutto ora che tornerà in scena la Champions League. Perché, sebbene il principale obiettivo stagionale sia - naturalmente - lo scudetto, a Lautaro e compagni non è andata giù la sconfitta di Istanbul e, per questo, faranno di tutto per ripetere anche quest'anno lo spettacolare cammino europeo della scorsa campagna.

E la verità è che non sono molte le squadre del vecchio continente ad aver dimostrato, sinora, di essere decisamente superiori a quella nerazzurra.