Non era semplice ipotizzare che, quando sarebbe arrivata - era solo questione di tempo - la telefonata di Aurelio De Laurentiis, il nuovo allenatore del Napoli si sarebbe ritrovato di fronte un calendario durissimo.
Un vero e proprio Mortirolo del pallone che Walter Mazzarri, il primo a dire "sì" quando ha ricevuto quella chiamata, aveva iniziato anche bene - con buona gamba, come si dice nel gergo ciclistico - andando a vincere a Bergamo contro l'Atalanta.
Tuttavia, quando la strada si è impennata in maniera decisa, l'effetto Mazzarri è scemato. Anche perché non è facile per nessuno, in questo momento della stagione, andare a vincere al Bernabéu e tenere, quattro giorni più tardi, testa all'Inter, una delle squadre più in forma del vecchio continente.
E, infatti, il suo Napoli ha perso. La salita, però, non è ancora finita e all'orizzonte c'è quello che, per quanto fossero importanti gli ultime due, continua a essere il rivale per eccellenza degli azzurri: la Juventus.
Una Juve che, da quando si è potuta permettere il lusso di concentrarsi solo ed esclusivamente sul campo, è tornata a occupare posizioni di classifica più abituali per il club bianconero e per il suo allenatore.
La squalifica di un anno dalle competizioni europee è stata, poi, una vera e propria manna cadura dal cielo, perché a Torino nessuno aveva voglia di perdere tempo ed energie giocando al giovedì la Conference League.
Per tenere il passo di questa Inter, la Juventus si è dovuta stringere intorno a sé stessa, facendo del proprio stadio un fortino. Prova ne sia che nessuna delle altre squadre della Serie A ha conquistato più punti dei bianconeri davanti ai propri tifosi: 17 in 7 gare.
Il fattore Stadium, però, da solo non sarebbe bastato. Rispetto alla scorsa stagione era necessario crescere, e anche tanto, in trasferta. Ebbene la Vecchia Signora ci è riuscita. Di corto muso, ma ci è riuscita: 5 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta (16 punti). Sono solo due le squadre ad aver fatto meglio lontane dal proprio feudo.
Naturalmente l'Inter che ha vinto sei gare su sette pareggiando soltanto allo Stadium (19 punti) e - udite udite - il Napoli che con le sue cinque vittorie e due pareggi ha conquistato ben 17 dei suoi 24 punti totali lontano dal Diego Armando Maradona.
Gli ultimi tre, come dicevamo, portati via da Mazzarri dal campo dell'Atalanta. E non c'è dubbio che, venerdì prossimo, il tecnico livornese si presenterà a Torino con l'obiettivo di regalare al compaesano un dispiacere, come quello dello scorso 23 aprile, quando Giacomo Raspadori decise l'incontro all'ultimo sospiro. Undici giorni più tardi, gli azzurri si proclamarono campioni d'Italia. Ma quello era un altro Napoli. E questa è un'altra Juve.