Dal "tu culpa" di Higuain alla voglia di rivincita di Allegri, Napoli-Juve è già iniziata

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Dal "tu culpa" di Higuain alla voglia di rivincita di Allegri, Napoli-Juve è già iniziata

Gonzalo Higuain
Gonzalo HiguainProfimedia
I bianconeri non vincono a Fuorigrotta da cinque anni, mentre il penultimo precedente vittorioso ha lasciato crepe ancora oggi molto profonde

Nell'ultimo decennio, non è esistita in Italia una sfida più intensa di quella tra Napoli e Juventus, che per una serie di anni di seguito hanno lottato per lo Scudetto, almeno fino alla primavera, epoca nella quale storicamente la solidità bianconera finiva per esercitare il suo dominio.  Quella di domani, tuttavia, da un lato sarà una sfida meno sentita per una questione di classifica, mentre dall'altro rappresenterà l'ennesimo capitolo di una rivalità cresciuta molto in tempi moderni per colpa non solo di ambizioni in comune ma di personaggi che hanno diviso tanto, forse troppo.

"Es tu culpa"

Il primo fra tutti è ovviamente Gonzalo Higuain, centravanti azzurro dall'estate del 2013 fino a quella del 2016, quando si consumò il passaggio alla Vecchia  Signora con tanto di visite mediche sotto traccia in quel di Madrid. Il pagamento della clausola di 90 milioni mise alle spalle Aurelio De Laurentiis, che non aveva intenzione di privarsi del capocannoniere dell'anno prima, peraltro con annesso record di reti in un campionato di Serie A (36, eguagliate poi da Ciro Immobile). Ma, oltre alla scappatoia della vendita obbligata, il patron partenopeo fu costretto ad assaporare l'amaro calice di vedere come il padre e il fratello del centravanti argentino, Jorge e Nicolás, sparlavano alle sue spalle, denunciando la mancata voglia di rinforzare il Napoli per renderla più competitiva ad alti livelli.

Passato alla Juventus, Higuain ci mise quasi un anno  per prendersi la rivincita personale contro De Laurentiis, con il quale aveva ormai rotto ogni tipo di rapporto. La sconfitta per 3-2 con la sua doppietta fu fatale per gli azzurri, eliminati dalla competizione nazionale proprio grazie a lui, che dopo il secondo gol andò a cercare lo sguardo del suo ex patron in tribuna autorità per urlargli contro un ormai celebre "Es tu culpa", come a volerlo rendere l'unico responsabile non solo del suo addio al Napoli ma anche dei mancati successi dei partenopei durante la sua permanenza sul Golfo. Il grande ex fu anche autore del gol della vittoria in campionato del 1 dicembre 2017, in seguito al quale andò a cercare nuovamente il numero uno azzurro tra gli spettatori. 

La vendetta di Allegri

Il 5-1 rifilato l'anno scorso dall'indomabile banda di Luciano Spalletti, risuona ancora con un eco distruttivo nelle orecchie di Massimiliano Allegri, che il 13 gennaio 2023 uscì con le ossa rotte dal Maradona, poco prima della sentenza provvisoria di 15 punti di penalizzazione, poi ridotta a 10. Una batosta senza precedenti in campionato per Madama a Fuorigrotta, dove la sfida con i bianconeri è sempre sentita, anche se le aspettative sono opposte rispetto alla stagione passata.

In questo torneo, infatti, i campioni d'Italia stanno vivendo difficoltà immani nel trovare continuità di rendimento e dopo appena due mesi sono già stati tagliati fuori dalla lotta allo Scudetto. Affrontare i piemontesi, però, genera sempre un enorme fuoco nel petto dei partenopei, che domani vorranno confermare quanto di buono fatto a Reggio Emilia col Sassuolo per cercare lo scatto che a livello psicologico possa dare un impulso fortissimo a una rimonta in chiave Champions League.

L'ultimo trionfo del tecnico livornese a Fuorigrotta è datato 3 marzo 2019, ossia esattamente cinque anni fa. Ed è anche l'ultima vittoria juventina a Napoli, dove nelle successive quattro visite è sempre stata battuta. L'ultimissima, quella che ha fatto più male, ha alimentato la voglia di vendetta da parte di Allegri, che domani andrà al Maradona per togliersi di dosso la ruggine dell'anno scorso e cercare, cinque anni dopo, un trionfo estremamente simbolico.

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La crociata di Adl

Oltre all'atavico risentimento a livello sportivo, si è aggiunta negli ultimi giorni un'ulteriore vena polemica a gonfiare la rivalità tra le due sfidanti di domani. E riguarda la posizione dello stesso De Laurentiis riguardo il Mondiale per club, una competizione nella quale il patron azzurro non si capacita di veder partecipare la Vecchia Signora, come da egli detto pochi giorni fa. Un pizzico di pepe in più in un piatto forte che concluderà il weekend di calcio all'italiana. Livori intramontabili, precedenti roventi e un futuro economico importante che renderanno ancora più esplosivi gli oltre 90 minuti di gioco al Maradona.