Sempre l'Inter nel destino del Cagliari che ritorna in A con Ranieri: esordio casalingo al Sant'Elia nella stagione 90-91 (era la prima giornata) e bis 32 anni dopo alla Domus, secondo appuntamento in campionato, il primo in casa .
"Siamo pronti - ha detto il mister rossoblù - consapevoli di giocare contro una grande squadra. Ma con tanta voglia di fare bene: bisogna stare attenti, però, perché l'Inter è una squadra che appena sbagli ti punisce. E allora voglio un Cagliari pratico. Più pratico che bello".
"Sappiamo a cosa andiamo incontro - ha spiegato Ranieri presentando la partita - è una squadra perfetta, nelle ultime 14 gare ha vinto 12 volte, è brava a costruire dalla difesa, ma anche ottima in contropiede. E con il numero di cross più alto del campionato, cifre confermate dalla prima partita. Noi dobbiamo limitare queste potenzialità. E provare a mettere in difficoltà l'avversario. Si gioca gruppo contro gruppo, anche se poi loro hanno delle individualità eccezionali".
Personalità e ritmo per superare l'Inter
Aggressività e cuore sono state le chiavi del pari a Torino. "Mi è piaciuta la personalità - continua il mister - io devo trasmettere alla squadra la mentalità giusta per affrontare le partite, poi sono i giocatori che devono tirare fuori le loro qualità partendo da questo tipo di atteggiamento, Cercheremo di andare avanti così sino alla fine".
Formazione nascosta: "A volte qualcuno si sorprende - racconta - ma io ho in testa anche la settimana di lavoro. So che non tutti sono al cento per cento. E su queste basi so che ci sono giocatori più adatti per iniziare, ma anche giocatori che sono più adatti per finire la partita".
Luvumbo? "Lui dice - scherza - che deve cambiare perché ormai tutti hanno capito come gioca. Ma io per la verità non ho ancora capito quello che fa. Questo perché è un giocatore fantasioso e imprevedibile ed è questa la sua forza, quello che apprezziamo".