Il rientro di Victor Wembanyama è stato subito decisivo. Dopo dodici partite di stop per un infortunio che lo aveva tenuto lontano dal parquet per un mese, il talento francese ha firmato una prestazione monumentale trascinando San Antonio e infliggendo a Oklahoma City appena la seconda sconfitta stagionale.
I Thunder, campioni NBA in carica e reduci da una striscia di 16 successi consecutivi, avevano indirizzato la gara già nel secondo quarto, volando sul +16 e dando l’impressione di avere in mano il pass per la finale di martedì contro i New York Knicks.
A cambiare l’inerzia del match è stato però il gigante degli Spurs. Wembanyama, 2,24 metri di dominio totale, ha preso in mano la squadra guidando una rimonta travolgente, imponendosi su entrambi i lati del campo e regalando a San Antonio una vittoria di grande impatto.
Partito dalla panchina e tenuto a riposo nel primo quarto, il francese ha impiegato pochi minuti dal suo ingresso nel secondo periodo per lasciare il segno e cambiare il volto della partita.
I numeri raccontano l’impatto immediato del francese: 22 punti, nove rimbalzi e due stoppate in appena 21 minuti sul parquet.
"Sapevo di avere minuti limitati, quindi dovevo sfruttarli al massimo," ha dichiarato Wembanyama.
"Vincere contro una squadra così, può sembrare solo una partita ma è il frutto di uno sforzo collettivo e non è affatto semplice.
"È solo la loro seconda sconfitta in stagione. Vuol dire qualcosa."
San Antonio ha mandato quattro uomini in doppia cifra, a conferma di una prestazione corale: Devin Vassell ha chiuso a quota 23 punti, mentre Stephon Castle e De’Aaron Fox ne hanno messi a referto 22 ciascuno.
"Ci sono stati tre o quattro ragazzi che hanno superato i 20 punti nella nostra squadra. Questo dimostra che tutti hanno dato il loro contributo", ha sottolineato Wembanyama.
"Significa molto. E dice tanto anche su dove potrà arrivare questa squadra in futuro," ha aggiunto.
"Questa cosa della NBA: bisogna capire che ti mette davvero alla prova. E ora che vengo da 12 partite di riposo, mi sento fresco."
Tra i Thunder, l’MVP in carica Shai Gilgeous-Alexander è stato il miglior marcatore con 29 punti, mentre Jalen Williams e Chet Holmgren hanno chiuso entrambi a quota 17.
Brunson trascina i Knicks
Jalen Brunson si è preso la scena firmando una prova monumentale da 40 punti, trascinando i Knicks in semifinale e assicurando a New York la sfida di metà stagione contro i San Antonio Spurs.
L’attacco dei Knicks, in uno stato di forma scintillante, si è rivelato troppo per degli Orlando Magic falcidiati dagli infortuni. Il successo vale l’accesso alla semifinale e conferma l’ottimo momento di New York, arrivata a nove vittorie nelle ultime dieci gare.
"Siamo venuti qui e abbiamo fatto esattamente ciò che ci eravamo prefissati: giocare secondo lo stile Knicks," ha dichiarato Karl-Anthony Towns.
Orlando aveva iniziato con grande intensità, chiudendo il primo quarto avanti 36-33 e costringendo coach Mike Brown a un timeout immediato e dai toni accesi.
"Per come sono entrati in campo, dal punto di vista fisico, noi non eravamo pronti," ha ammesso Brunson.
"Ma abbiamo reagito e risposto subito, e il modo in cui abbiamo giocato il resto della partita è la dimostrazione di quanto sia stato importante quel primo timeout."
New York ha cambiato passo all’inizio del secondo periodo, trovando il sorpasso con Josh Hart dopo un errore al tiro in sospensione di Desmond Bane. I Knicks hanno poi ceduto momentaneamente il comando dopo l’intervallo, quando lo stesso Bane ha riportato avanti Orlando con un layup in corsa.
La svolta definitiva è arrivata nel finale del terzo quarto, quando Brunson ha preso definitivamente il controllo della partita: passo indietro, Anthony Black lasciato sul posto e tripla in step-back a spezzare l’equilibrio.
Per Orlando il miglior realizzatore è stato Jalen Suggs con 26 punti, ma la sua gara si è chiusa anzitempo per un problema apparente al fianco sinistro. I Magic hanno inoltre dovuto fare a meno di Franz Wagner, miglior marcatore stagionale della squadra.
La NBA Cup, torneo a eliminazione diretta di metà stagione giunto alla terza edizione, continua a raccogliere consensi tra pubblico e giocatori. Per i Knicks si apre ora una ghiotta opportunità: conquistare il primo trofeo ufficiale dal lontano 1973.
In palio non c’è solo il titolo, ma anche un ricco premio economico: circa 530.000 dollari per ciascun giocatore della squadra vincitrice, un incentivo che rende le sfide ancora più intense.
