Il tedesco si accoda alla teoria di Federer, secondo cui manca varietà nelle superfici del circuito. Jannik replica: "Non siamo Carlos e io a costruire quei campi".
"Odio quando è sempre la stessa cosa": anche Alexander Zverev, il tennista tedesco numero 3 al mondo che ha più volte confessato che non aver mai vinto un torneo Slam è il suo grande cruccio, si dichiara contro la 'standardizzazione' dei campi denunciati da Federer e punge la coppia Alcaraz-Sinner, che ne uscirebbe favorita.
"So che i direttori di torneo stanno andando in quella direzione, perché ovviamente vogliono che Jannik e Carlos abbiano successo in ogni torneo, ed è questa la loro priorità", ha dichiarato il tedesco in una conferenza stampa dopo la sua partita allo Shanghai Masters 1000 contro il francese Valentin Royer.
"Ma non siamo Carlos e io a costruire quei campi - è stata la replica di Sinner - Tutto quel che faccio è adattarmi alla superficie, e provare a giocare il miglior tennis possibile".
La tesi di Federer
Il mese scorso Federer, a margine della Laver Cup a San Francisco, si era detto convinto che i direttori dei tornei stavano rallentando le superfici dei campi, con l'obiettivo di aver in finale sempre Sinner e Alcaraz.
"Oggi tutti giocano allo stesso modo perché la velocità del campo e la velocità della palla sono le stesse quasi ogni settimana, e si può vincere il Roland Garros, Wimbledon e gli US Open giocando allo stesso modo", aveva detto l'ex campione svizzero.
Di analoga idea Zverev, secondo cui prima "non si poteva giocare lo stesso tennis allo stesso modo su erba, cemento o terra battuta. Oggi si può giocare quasi allo stesso modo su tutte le superfici".
"Non ne sono entusiasta - ha aggiunto il tedesco - penso che il tennis abbia bisogno di un po' di varietà, e credo che ci manchi in questo momento".