Djokovic è ancora una forza da tenere in considerazione nei Grandi Slam. Soprattutto a Wimbledon, dove è sette volte campione e nelle ultime due edizioni è stato battuto in finale solo da Alcaraz. La stessa finale potrebbe ripetersi nell'edizione di quest'anno, in cui Djokovic darà l'assalto al 25° titolo record del Grande Slam e all'ottavo trionfo all'All England Club, eguagliando Roger Federer.
Mentre Alcaraz ha sulla carta un percorso più facile verso la finale, simile a quello dei recenti Open di Francia, Djokovic dovrà probabilmente affrontare il padrone di casa Draper nei quarti di finale e il numero 1 del mondo Sinner in semifinale. Ha incontrato l'italiano in questa fase anche qualche settimana fa sulla terra battuta parigina e ha fallito. Questi quattro tennisti sono i maggiori pretendenti al trionfo.
Alla ricerca del trionfo numero 25
Djokovic vanta una storia straordinaria a Wimbledon: ha conquistato il titolo sette volte e ha raggiunto la finale nelle ultime sei edizioni, cedendo solo nelle ultime due, compresa quella dello scorso anno contro il rivale Carlos Alcaraz. Con un simile curriculum, non sorprende che anche stavolta sia considerato uno dei principali candidati al trionfo.
Molti osservatori ritengono che Wimbledon 2025 rappresenti per Novak Djokovic l’ultima vera occasione di conquistare un altro titolo del Grande Slam. Una previsione che non sorprende: il serbo non vince un Major dagli US Open 2023 e il tanto atteso 25° trionfo, che lo separerebbe definitivamente da Margaret Court, continua a sfuggirgli.
Dall’inizio della scorsa stagione, Djokovic ha aggiunto al suo palmarès soltanto l’oro olimpico e un torneo minore a Ginevra, risultati ben al di sotto del suo standard.
A Wimbledon, però, il tabellone sembra offrirgli una partenza agevole: Alexandre Müller, le wild card britanniche Daniel Evans e Jay Clarke, e la testa di serie Alex Michelsen non dovrebbero rappresentare ostacoli insormontabili almeno fino alla seconda settimana.
Anteprima di Wimbledon
A partire dagli ottavi di finale, il percorso di Djokovic si farà decisamente più impegnativo. Alex de Minaur, noto per la sua abilità sull’erba, e Tomas Machac, giocatore versatile capace di battere Djokovic in passato, potrebbero rappresentare un ostacolo. Tuttavia, non ci aspettiamo che questo comporti un inciampo per il campione serbo.
La sua straordinaria serie di finali raggiunte a Wimbledon potrebbe essere messa in discussione ai quarti da Jack Draper, il beniamino di casa, a patto che riesca a superare il tabellone fino a quella fase. La minaccia più concreta per Djokovic, però, sembra essere Alexander Bublik, reduce dalla recente vittoria sul numero uno al mondo Jannik Sinner a Halle, e considerato uno dei principali outsider del torneo. Nella stessa parte del tabellone si trova anche Jakub Mensik.
Per Draper, tuttavia, il torneo finora non è stato all’altezza delle aspettative: il suo miglior risultato a Wimbledon resta il secondo turno, un limite che dovrà assolutamente superare. Il britannico potrebbe dover affrontare specialisti della terra battuta come Sebastian Báez e Raphaël Collignon, oppure il veterano ed ex finalista Marin Čilić già al secondo turno.
Se si concretizzerà lo scontro ai quarti tra Djokovic e Draper, il serbo partirà nettamente favorito. Djokovic ha raccolto molto più successo all’All England Club, e la consueta diminuzione della velocità del campo in erba nella seconda settimana limiterà l’efficacia del servizio potente di Draper.
Chi vincerà questo confronto affronterà quasi sicuramente Jannik Sinner in semifinale, un avversario molto ostico. Djokovic ha perso contro il leader del ranking proprio nelle semifinali degli ultimi Open di Francia e non è mai riuscito a vincere quattro confronti consecutivi contro di lui. Draper, invece, ha un bilancio di 1-1 con Sinner.
L'ostacolo Sinner
Se le ipotesi sul tabellone si confermeranno, Djokovic dovrebbe affrontare in semifinale il numero 1 del mondo Jannik Sinner, proprio come accaduto agli ultimi Open di Francia. In quella occasione, l’italiano ha sfiorato la vittoria sulla terra battuta parigina, ma ha mancato tre match point consecutivi, cedendo infine al rivale Carlos Alcaraz nel super tie-break del set decisivo.
Quella sconfitta ha lasciato un segno profondo su Sinner, come ha raccontato anche il suo allenatore Darren Cahill. Meno di due settimane dopo, ha difeso il titolo sull’erba di Halle, ma è stato sorprendentemente eliminato agli ottavi da Alexander Bublik, in quella che è stata la sua prima sconfitta contro un avversario diverso da Alcaraz da agosto.
Lo stesso Sinner ha ammesso che tornare a giocare partite competitive così presto dopo la delusione parigina non è stato semplice. Sarà quindi interessante vedere se sarà riuscito a ritrovare l’equilibrio mentale necessario per imporsi a Wimbledon, torneo dove nelle ultime tre edizioni non è mai andato oltre il quarto turno, con un solo passaggio in semifinale nel suo palmarès.
Il campione in carica degli Australian Open e degli US Open, Jannik Sinner, dovrebbe riuscire ad approdare alle semifinali anche in caso di una prestazione non al massimo. Il derby italiano con Luca Nardi sarà probabilmente una formalità, così come il secondo turno contro Chun-Hsin Tseng o Aleksandar Vukic.
Il primo vero banco di prova arriverà al terzo turno, quando Sinner potrebbe affrontare l’ex semifinalista Denis Shapovalov. Tuttavia, il canadese dovrà offrire una prestazione eccezionale, soprattutto al servizio, per sperare di avere la meglio.
Per gli ottavi, in corsa ci sono Grigor Dimitrov e Tommy Paul, entrambi però lontani dalla forma migliore in questa stagione. Ai quarti, Sinner potrebbe incontrare Ben Shelton o Lorenzo Musetti: Shelton può essere pericoloso grazie al suo servizio potente, ma si troverebbe di fronte a uno scenario simile a quello di Shapovalov. Musetti rappresenterebbe una minaccia maggiore sulla terra battuta, anche se l’anno scorso ha raggiunto proprio qui le semifinali.
Alcaraz ha di nuovo evitato i grandi favoriti
Carlos Alcaraz potrà "lavarsi nuovamente le mani", come accaduto agli ultimi Open di Francia, quando ha difeso il titolo annullando tre match point consecutivi contro Sinner in finale. Lo spagnolo potrebbe infatti affrontare solo alla partita finale tre degli altri principali favoriti del torneo.
Negli ultimi anni, Alcaraz ha dominato soprattutto sulle superfici diverse dal cemento. Attualmente vanta una striscia di 18 vittorie consecutive, ha perso una sola partita durante la stagione sulla terra battuta e si è presentato a Wimbledon in ottima forma, fresco del successo al Queen’s Club di Londra, conquistato subito dopo i festeggiamenti a Ibiza.
Nella sua metà del tabellone non si profilano minacce significative, quindi una sua eliminazione prima della finale sarebbe a dir poco clamorosa. Il campione uscente debutterà contro il veterano Fabio Fognini, seguito da un possibile confronto con Oliver Tarveto o Leandro Riedi. Al terzo turno, Félix Auger-Aliassime potrebbe rappresentare il primo ostacolo più serio, ma la sua arma principale, il servizio, probabilmente non basterà per fermare Alcaraz.
Alcaraz dovrebbe essere in grado di gestire anche un eventuale ottavo di finale contro avversari ostici come Andrey Rublev o Stefanos Tsitsipas. Ai quarti, potrebbe invece affrontare Holger Rune, Jiri Lehecka o Frances Tiafoe. Proprio con Tiafoe ha avuto non pochi problemi lo scorso anno al terzo turno, dovendo giocare una battaglia di cinque set. Rune, dal canto suo, non ha ancora dimostrato grande dimestichezza sull’erba, anche se ha recentemente battuto Lehecka in tre set nella finale del Queen’s Club.
Ironia della sorte, la semifinale potrebbe risultare più agevole rispetto al quarto di finale: Taylor Fritz non è in forma, Daniil Medvedev è in crisi prolungata e Alexander Zverev, per il quale Wimbledon è il torneo più difficile, non ha mai superato gli ottavi.
In definitiva, Alcaraz dovrebbe raggiungere la finale senza grandi problemi. Tuttavia, è importante ricordare come la sua campagna dello scorso anno sia stata caratterizzata spesso dalla perdita di almeno un set per match. Se non riuscirà a mostrare la stessa solidità mentale e fisica dimostrata nel 2024 o al recente Queen’s Club, potrebbe incappare in difficoltà contro un avversario capace di esprimere la partita della vita. Ma la sua forza mentale rimane un fattore chiave, e molto probabilmente saprà superare anche eventuali complicazioni.