Due anni fa Alexander Zverev lo aveva fatto notare con una battuta rimasta nella storia che recitava: "Sul campo 17 di Flushing Meadows si respira lo stesso odore del salotto di Snoop Dogg". E in effetti, a New York, l’aria sa spesso di cannabis, persino durante gli allenamenti e le partite dello US Open, torneo appena iniziato.
Più di recente, è stato Casper Ruud a sottolineare lo stesso problema ma con toni meno ironici. Lo scandinavo, infatti, ha detto: "Questo odore è ovunque, anche in campo. Non è certo il mio preferito, ma dobbiamo abituarci. È senza dubbio l’aspetto peggiore del torneo".

Il fastidio di Ruud
La ragione è semplice: dal 2021 nello Stato di New York è stata depenalizzata la marijuana a uso ricreativo, e la normativa consente di fumarla ovunque sia permesso il tabacco. Così, tra i campi del quarto Slam stagionale, capita spesso che a pochi metri dai giocatori qualcuno accenda uno spinello.
Il risultato diverte alcuni, ma non Ruud, che nella notte italiana giocherà il primo match contro l’austriaco Ofner: "È fastidioso dover giocare, faticare, e sentire intorno l’odore di marijuana. Non possiamo farci nulla, a meno che la legge non cambi. Ma dubito che accada".