I circuiti maschile e femminile, che si estendono per 11 mesi con formati allungati in diversi tornei, sono finiti nuovamente sotto la lente durante la “trasferta asiatica”, dove caldo e umidità estremi hanno causato numerosi infortuni e ritiri.
L’Associazione dei Tennisti Professionisti ha intentato una causa contro gli organi di governo dello sport a marzo, definendo la situazione del calendario “insostenibile”.
Dopo aver conquistato il titolo di Tokyo il mese scorso, nonostante un infortunio alla caviglia, Carlos Alcaraz si è ritirato dal torneo successivo a Shanghai, spiegando di aver bisogno di tempo per recuperare.
La sua decisione di partecipare al Six Kings Slam, che offre un compenso di 1,5 milioni di dollari solo per la presenza e un assegno da 6 milioni per il vincitore, ha suscitato molte critiche tra i tifosi.
“È un formato diverso, una situazione diversa giocare le esibizioni rispetto ai tornei ufficiali, dove si gioca per 15-16 giorni di fila, con una concentrazione altissima e un grande dispendio fisico”, ha dichiarato Alcaraz, sei volte vincitore Slam.
“Qui ci divertiamo per uno o due giorni, giochiamo un po’ a tennis ed è bello, ed è per questo che scegliamo le esibizioni”.
Il campione in carica Jannik Sinner partecipa anch’egli all’esibizione di Riyadh, dopo il suo addio anticipato Shanghai a causa dei crampi.
“Capisco (le critiche), ma a volte la gente non comprende le nostre opinioni”, ha aggiunto Alcaraz: “Non è davvero impegnativo dal punto di vista mentale rispetto a quando affrontiamo eventi lunghi come due o due settimane e mezzo”.
Alcaraz, che ha avuto accesso diretto alle semifinali e affronterà Taylor Fritz (stasera), ha dichiarato che la sua caviglia non è ancora completamente guarita.
“Non mi sento al 100 per cento e ho ancora qualche dubbio quando mi muovo in campo, ma la situazione è molto migliorata e sono pronto a competere e a fare bene al Six Kings Slam”, ha detto.