L'opinione - Berrettini, a Miami un altro k.o.: cosa sta succedendo al tennista azzurro?

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L'opinione - Berrettini, a Miami un altro k.o.: cosa sta succedendo al tennista azzurro?
Matteo Berrettini
Matteo Berrettini
Profimedia
Il romano ha ceduto a McDonald dopo due tiebreak molto tirati, bissando l'eliminazione al primo turno di Indian Wells. E' arrivato il momento di rivoluzionare qualcosa nella sua carriera?

Anche il Masters 1000 di Miami non è andato come avrebbe voluto Matteo Berrettini (26): il tennista azzurro ha perso al debutto contro Mackenzie McDonald con il punteggio 7-6 7-6, raccogliendo così l'ennesima sconfitta - la settima in tredici incontri - di questo 2023 sicuramente molto negativo fin qui.

In Florida era arrivata pure la nuova fidanzata Melissa Satta, seduta nel box del romano nel suo primo e unico match sul cemento di Key Biscayne.

Al netto del risultato non è stata una prova tutta da dimenticare quella di Berrettini, che soprattutto nel secondo set ha avuto parecchie chance per riaprire l'incontro dopo essere andato sotto di un set, nonostante un set point sprecato nel tie-break.

Di fronte aveva comunque un giocatore, lo statunitense McDonald, che sul duro non è mai semplice da affrontare e che non si batte da solo come molti potrebbero pensare, soprattutto in un periodo in cui i risultati, per Berrettini, faticano ad arrivare.

Al netto della differenza di classifica (l'americano è attualmente numero 55 del mondo, Berrettini è sceso in 23esima posizione in seguito alla prematura eliminazione agli Australian Open), il vero problema di Berrettini è legato alla continuità di risultati e alla difficoltà di far prevalere il suo tennis contro avversari sulla carta più deboli, quello che è sempre stato uno dei suoi punti di forza.

Eppure il 2023 per Matteo Berrettini non era iniziato male: l'italiano era riuscito a battere Casper Ruud e Hubert Hurkacz in Australia in occasione della United Cup prima di subire la più grande delusione della stagione fino a questo momento, la sconfitta in cinque set (6-3 6-3 4-6 6-7 7-6) contro Andy Murray a Melbourne dopo aver rimontato due set e sprecato malamente un match point col rovescio.

A complicare la sua prima parte di stagione, in uno dei momenti più positivi, c'è poi stato l'ennesimo infortunio: il problema alla gamba destra che l'ha costretto a ritirarsi nel match contro Holger Rune ad Acapulco, l'unico torneo dove (oltre ad aver assistito all'exploit del fratello Jacopo) Berrettini era riuscito a vincere due partite consecutive, contro Alex Molcan e Elias Ymer.

Sicuramente non era messo in conto, per il finalista di Wimbledon 2021, uscire al primo turno ad Indian Wells per mano di Taro Daniel così come non riuscire ad arrivare in fondo al Challenger di Phoenix, k.o. in tre set contro il numero 132 del mondo Alexander Shevchenko. Ma è anche vero che l'unico modo per riacquisire la forma migliore è giocando (anche a costo di perdere contro rivali molto meno quotati), quindi non esistono alternative in tal senso.

Chi segue il tennis lo sa, gli alti e bassi fanno parte delle carriere di tantissimi campioni e il momentaneo tracollo (mentale e fisico) di Berrettini fa parte del gioco, per quanto sia normale preoccuparsi visto il livello a cui ha abituato tutti nelle ultime stagioni. Quello che è sicuramente meno normale è il trattamento che molti appassionati hanno riservato a Berrettini negli ultimi mesi per via di ciò che sta accadendo nella sua sfera privata, attribuendo alla sua recente love story la causa della mancanza di risultati sul campo. 

Berrettini ha manifestato tutto il suo dispiacere per questa situazione in una recente intervista di Paolo Rossi su Repubblica, in cui ha legittimamente difeso le sue scelte personali, quelle di un 27enne come tanti altri costretto a ricevere quotidianamente messaggi d'odio e frustrazione in maniera gratuita. 

Matteo Berrettini e Vincenzo Santopadre
Profimedia

È normale che in molti, addetti ai lavori e non, si stiano chiedendo come e cosa potrà fare Berrettini per uscire da questo tunnel negativo. Uno dei commentatori di punta di Sky Sport nonchè ex tennista di grande livello, Paolo Bertolucci, ha recentemente detto la sua riguardo il momento dell'azzurro, avanzando una proposta piuttosto rivoluzionaria rispetto alla carriera del tennista.

Parlando della crisi di Berrettini e facendo il paio con quella di Lorenzo Musetti, Bertolucci ha messo addirittura in dubbio il lavoro di Vincenzo Santopadre, coach di Berrettini dal 2011 e vero fautore della crescita esponenziale del romano negli ultimi anni: "È l’ora di scelte drastiche per tutti e due. E con una parola che non può essere un tabù: super coach. Cioè una figura altamente qualificata che affianchi gli storici tecnici Santopadre e Tartarini e fornisca ai giocatori una prospettiva diversa da cui guardare il proprio tennis e quello degli avversari. Non si tratta di disconoscere il lavoro fatto fin qui, di recidere totalmente le radici originarie (anche se Sinner l’ha fatto), bensì di affidarsi a un pensiero diverso che possa completare e affinare il percorso intrapreso e in questi anni" ha scritto Bertolucci nella sua consueta rubrica ospitata sulla Gazzetta dello Sport.

Poi ha aggiunto: "Il super coach, intendiamoci, non è un guru chiamato a stravolgere i riferimenti tecnici del giocatore, ma piuttosto un consulente che suggerisca la migliore gestione della partita, dai suoi aspetti tecnici e psicologici, prima e dopo. Nello specifico, Santopadre per Berrettini e Tartarini per Musetti, cui va certamente riconosciuto il merito di aver condotto gli allievi ai vertici, continuerebbero a occuparsi del lavoro quotidiano, parimenti fondamentale nella definizione di un campione a tutto tondo. E ogni rivoluzione che si rispetti può anche agire più in profondità, magari portando nuove competenze anche nel delicato settore della preparazione atletica".