Se la prima semifinale tra Djokovic e Alcaraz è durata praticamente due set a causa dell'infortunio del tennista spagnolo nel terzo set, la seconda tra Casper Ruud e Alexander Zverev è durata anche meno probabilmente, visto che il tedesco non è mai riuscito ad avere un set in pugno, pur avendo creato qualche grattacapo al norvegese nel primo set.
Ruud parte subito forte, e dopo aver chiuso il primo gioco a zero, nel secondo strappa il servizio alla prima palla break utile a un Alexander Zverev che si sta lentamente ritrovando. Rabbiosa la risposta del tedesco, a cui servono però ben cinque palle break prima di strapparlo all'avversario. Una fatica che paga nel game successivo quando va 0-40, stringe i denti, si porta sul 40-40 ma al nuovo vantaggio di Ruud cede di nuovo la battura. È costretto a salvare un'altra palla break sul 5-2, prova a strappare il servizio all'avversario nel game successivo, ma il norvegese è solido come la roccia e porta a casa il primo set 6-3.
Nel secondo set, sul 2-1 in suo favore, Zverev ha tre palle break ma Ruud è impassibile, con tenacia e pazienza annulla tutto. Cresce la frustrazione del tedesco che esplode nel settimo gioco, quando l'avversario va in vantaggio sul suo servizio 40-0 e non si fa scappare l'occasione per portarsi 4-3. Zverev non riesce più a procurarsi occasioni perché Ruud è perfetto e lineare, mentre lui è a corto di energie fisiche e mentali. Il norvegese può così chiudere 6-4 anche il secondo.
Il terzo non si gioca. Zverev ha capito di avere una montagna da scalare davanti e la sensazione diventa estremamante nitida già nel primo gioco quando Ruud va 15-40 sul suo servizio e glielo strappa alla prima occasione. A quel punto il tedesco molla. Il resto è accademia. Ruud chiude con un perentorio 6-0 e raggiunge Djokovic in finale.