Quando il punteggio conta poco, è la testa a fare la differenza. Jannik Sinner lo sa bene. Già certo del primo posto nel Gruppo Björn Borg, si trovava di fronte a Ben Shelton, eliminato e, sulla carta, un avversario “comodo”, battuto negli ultimi sette confronti consecutivi. L’altoatesino, comunque, non ha mai abbassato la guardia: in un’ora e 35 minuti ha imposto il proprio ritmo, contenendo un vivace Shelton e chiudendo entrambi i set (6-3, 7-6) senza lasciare spazio a repliche.
Per Sinner, però, non era solo una questione di vittoria. Era la possibilità di restare imbattuto nel girone e di consolidare il proprio dominio negli indoor, una striscia che lo vedeva, prima di questo match, vincitore in 28 partite consecutive. Un percorso iniziato dopo la sconfitta proprio a Torino, nella finale 2023 contro Novak Djokovic, che Jannik ha poi trasformato in rivincita.
Alcaraz premiato, Jannik risponde sul campo
Prima di scendere in campo, Sinner ha assistito alla festa per Carlos Alcaraz, premiato per aver chiuso il 2025 come numero 1 del mondo. Ma appena entrato in azione, l’altoatesino ha subito risposto sul campo: nel game d’apertura ha messo in difficoltà il servizio di Shelton, strappando il break grazie a una risposta chirurgica e a un errore a rete dell’americano. Un avvio deciso, che ha imposto subito il ritmo della partita.
Da quel momento, l'azzurro ha gestito ogni scambio con calma e precisione, alternando vincenti profondi da fondo campo a incursioni efficaci a rete. L'americano ha cercato di reagire, provando smorzate e accelerazioni improvvise, ma Sinner ha controllato ogni situazione, facendo valere solidità mentale e tecnica.
Sul 5-3, Jannik ha conquistato due set point sul servizio dell’avversario: il primo non va a segno, ma il secondo è letale, chiuso da un errore a rete di Shelton.
Cinque ace ben piazzati hanno ulteriormente sigillato il set, chiuso in 39 minuti sul 6-3.
Colpo decisivo nel tie-break
Il secondo set si è aperto all’insegna dell’equilibrio: nessun break e scambi decisi ma brevi, con Sinner e Shelton concentrati soprattutto a proteggere i propri turni di battuta. L’azzurro parte bene, confermando il servizio grazie a un game costruito con vincenti profondi da fondo campo e un’ottima gestione dei tempi.
Shelton risponde con la consueta potenza, chiudendo i propri giochi senza lasciare spazio all’avversario, sfruttando anche qualche imprecisione dell’italiano. I primi sei giochi scorrono così veloci, sostenuti da percentuali di prima di servizio elevate su entrambi i lati (81% per Jannik, 92% per Shelton). Poco spazio quindi per dritti e rovesci vincenti: la sfida si gioca soprattutto sul servizio e sugli scambi da fondo, almeno fino al decimo game.

Poi Sinner alza il livello, come nel primo set, rispondendo con maggiore precisione al servizio di Shelton e costringendolo a qualche errore di troppo. Lo statunitense però non molla, risponde con un diritto beffardo e porta il punteggio sul 5-5, mantenendo vivo il set. Botta e risposta anche nei due giochi successivi, fino a forzare il tie-break.
Da lì, però, l’azzurro non lascia scampo: parte con un ace potente - il decimo del match - e sfonda il muro americano, chiudendo il secondo set 7-5 (7-3 al tie-break) e la partita, l’ultima di un girone dominato con autorità. Ora tutti gli occhi sono puntati sulle semifinali contro de Minaur e, in prospettiva, sulla possibile finale contro il solito Alcaraz.
"Partita difficile"
"È stata una partita difficile, ho solo cercato di restare lì mentalmente e soprattutto contro un giocatore di questo tipo. È stata un'ottima partita, il pubblico mi ha aiutato tantissimo e lo voglio ringraziare. Sono felice di essere in semifinale, cercherò di giocare con una buona energia, poi vediamo come va." Così Jannik Sinner, a bordo campo, dopo la vittoria con Shelton.
