Coppa Davis, Italia campione, Cobolli: "È sempre stato il mio sogno", Volandri: "Per questa ho pianto"

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La squadra azzurra con la coppa
La squadra azzurra con la coppaTIZIANA FABI / AFP

Gli azzurri campioni del mondo commentano in conferenza stampa l'impresa. Cobolli : "Non ho trascinato io l'italia, siamo una squadra lunga e formidabile". Berrettini: "Questa ha un sapore ancora più speciale". Concorda il capitano Volandri: "Non ho pianto per le prime due, ho pianto per questa".

L'Italia ancora campione di Coppa Davis, per il terzo anno di fila. Con l'assenza di Sinner e Musetti, il protagonista stavolta è stato Flavio Cobolli, che però si schermisce: "Non ho trascinato io l'Italia, siamo una squadra lunga e formidabile, contando anche i tanti che sono a casa. Lavoriamo per ottenere questo, oggi abbiamo lottato insieme dal primo all'ultimo istante. Non si può mollare per questa squadra, per questi colori, questo è sempre stato il mio sogno. Sono la persona più felice del mondo, non so ancora se ho realizzato quello che abbiamo fatto. Dovrò fermarmi".

Grande forza è arrivata anche dal pubblico: "Il nostro input è sempre avere energia alta, gridare, sostenerci, giocare con il pubblico che ci ha aiutato molto. Da ieri provo a tenere alta l'atmosfera, a non calmarci ma continuare a cavalcare questa onda. Era difficile per me dopo il Belgio, ero un po' nervoso come si è visto all'inizio, ma appena ho visto Matteo e Lori dovevo farcela anche per loro. Sul match point non ho pensato, ho solo cercato di tirare più forte possibile, prendermi il punto senza che lo regalasse nessuno. Dedico questa settimana, questa Davis alla mia famiglia, mio padre, mia mamma e mio fratello, i miei nonni e nonne, la mia ragazza...persone che mi hanno cambiato la vita".

Berrettini: "Sapore ancora più speciale"

Condivide le parole del compagno e amico di lunga data anche Matteo Berrettini: "Sapore ancora più speciale, poi ogni anno è diverso, avevamo qualche punto interrogativo in più...ma ancora una volta abbiamo dimostrato quanto siamo compatti. Tutte partite 2-0, ma risultati molto tirati. Succede che quando uno gioca si incastra con chi sta fuori, io e Flavio lo abbiamo fatto a vicenda. L'ho visto crescere, ero con lui quando ha mollato il calcio per il tennis. Sono contento per lui e la sua famiglia, sono storia anche della mia vita. I momenti difficili sono importanti soprattutto per godersi i momenti belli, non possiamo pensare di essere sempre felici...anche se in Davis lo sono sempre. Gli eroi sono altri, noi siamo eroi sportivi, tutti insieme. Anche con le ragazze stiamo portando il tennis ad un altro livello, risultati e non solo: bambini che giocano con il cappello all'indietro o in avanti come Jannik. Mi sono goduto questa settimana, felice, circondato da persone che mi vogliono bene, che oltre a portare professionalità portano affetto ed energia buona".

Volandri: "Non ho pianto per le prime due, ho pianto per questa"

È l'eroe del tris, il capitano Filippo Volandri: "Non ho pianto per le prime due Davis, ho pianto per questa. Significa molto per me. Nel 2021, quando mi nominarono capitano, ci siamo posti l’obiettivo di vincere la Davis entro 5 anni. I ragazzi sono stati più veloci. Ma la Spagna ha perso con Alcaraz l’anno scorso, la Germania con Zverev quest’anno. Non basta il campione per vincere. Sono state tutte vittorie straordinarie ma questa in modo diverso. Sia chi c'era fisicamente, sia chi non c'era, contribuisce a un gruppo incredibile. Flavio era sotto set e break oggi, posso solo dire grazie. Vincere la Davis fuori è meraviglioso, ma vincerla in casa ha un sapore straordinario, e vogliamo divertirci ancora. Tutto questo per me è inimmaginabile, grazie anche a chi mi ha dato fiducia. Veder crescere questi ragazzi è veramente importante...io sto vivendo un sogno. Io ascolto, specie giocatori come Matteo; è importante che parlino, glielo permetto e mi ripagano così".