Coppa Davis, Bologna talismano dell'Italia: viaggio nel circolo dove tutto è iniziato

Il capoluogo emiliano, che ha visto realizzare lo storico tris all'Italia, è stato testimone diretto di tutte le cavalcate trionfali azzurre in Coppa Davis, fin dalla prima nel lontano 1976. Quella volta si giocò al Circolo Tennis dei Giardini Margherita contro la forte Jugoslavia di Pilic e Franulovic, e la vittoria fece da trampolino per la prima Davis azzurra. Diretta è andata a conoscere meglio il prestigioso circolo, che ha anche una curiosa storia da raccontare su...Jimmy Connors.

BOLOGNA - Per l'Italia di Davis solo sorrisi nel capoluogo emiliano. La terza insalatiera di fila è arrivata all'Arena Super Tennis di Bologna Fiere, e non è un caso. La città emiliana è infatti un vero portafortuna per gli azzurri della Coppa Davis, visto che li ha ospitati in tutte e quattro le edizioni vinte (1976, 2023, 2024, 2025) ed è stata testimone anche in epoche più lontane di imprese leggendarie.

A cominciare dal 1937, quando fu battuto 5-0 il Principato di Monaco, o nel 1952, con il 4-1 contro la Gran Bretagna di Mottram e Paish. Quattro anni dopo arrivò il 4-1 sulla Danimarca con Beppe Merlo che nell'ultimo singolare batté Torben Ulrich, che poi divenne padre del batterista dei Metallica.

Nel 1966 la vittima è invece l’Unione Sovietica, con Nicola Pietrangeli protagonista e con un Sergio Tacchini che in quell'anno era alla sua penultima apparizione in Coppa Davis. Gli azzurri la sconfissero 4-1.

Il battesimo della cavalcata azzurra in Cile

Si arriva così al 1976. Bologna ospita gli azzurri che affrontano la forte Jugoslavia di Nikola Pilic (omaggiato quest'anno durante il torneo con Becker e Djokovic) e Željko Franulovic, finalisti al Roland Garros. In campo ci sono i quattro moschettieri azzurri Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli: la stesero con un clamoroso 5-0.

Era "La squadra" che poi arrivò ad alzare per la prima volta della sua storia l'insalatiera. E lo fece in Cile, sotto gli occhi del dittatore Pinochet, in un clima politico terribile e dopo proteste e manifestazioni, tanto che Panatta e Bertolucci indossarono una maglietta rossa nella gara di doppio per solidarietà nei confronti di quel popolo oppresso. Un gesto ricambiato dal silenzio media.

Quella partita contro la Jugoslavia, che fece da trampolino per il primo trionfo italiano, si giocò nel mitico Circolo Tennis dei Giardini Margherita, fondato nel 1902, la cui direttrice tecnica è oggi Antonella Serra Zanetti, ex. n. 60 Wta in singolare e n. 48 in doppio. È sorella minore di Adriana, ex n. 38 e prima italiana della storia ad aver raggiunto i quarti di finale agli Australian Open. Tra i tesserati azzurri del circolo, nel corso degli anni, Omar Camporese, Flavia Pennetta e Simona Vinci.

Il "misunderstanding" con Jimbo

Successi, ma qualche incidente di percorso con i campioni. Il prestigioso Circolo Tennis, che lo scorso anno ha ospitato anche la nazionale argentina, proprio a causa della sua esclusività nel 2017 ha fatto parlare di sé, suo malgrado, per una storia particolare che ha visto come protagonista uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi: Jimmy "Jimbo" Connors.

L'ex asso statunitense, infatti, di passaggio in Italia aveva provato a chiamare per affittare un campo e fare due scambi ma si è visto rifiutare la richiesta in quanto non tesserato, visto che solo i tesserati possono accedere.

La storia vuole che il Circolo, capito l'errore, abbia provato a rimediare nei giorni successivi, ma l'ex asso statunitense si era già accampato al circolo "rivale", il Nettuno. Dopotutto Jimbo, si sa, non è uno abituato a prenderla in cavalleria, e difficilmente sarebbe tornato sui suoi passi.