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Giocatori e ATP chiedono una svolta: “Serve rendere la Coppa Davis più attraente”

Carlos Alcaraz in azione durante le ATP Finals di Torino.
Carlos Alcaraz in azione durante le ATP Finals di Torino.REUTERS/Guglielmo Mangiapane

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, tra i massimi protagonisti del tennis mondiale, si schierano apertamente per il ripristino della Coppa Davis nel suo storico formato casa-trasferta, con una competizione distribuita su due anni. Una linea sostenuta anche dal presidente dell’ATP, Andrea Gaudenzi.

Il vecchio formato, con incontri casa-trasferta giocati in pochi giorni ogni anno, è stato abolito dalla International Tennis Federation (ITF) nel 2019, e quest’anno le Final 8 di Bologna iniziano due giorni dopo la finale degli ATP Finals di domenica a Torino.

Sinner, che è tra i semifinalisti delle ATP Finals e ha fatto parte della squadra italiana vincitrice delle ultime due Davis Cup, ha deciso di non partecipare quest’anno per concentrarsi sulla preparazione in vista della difesa del titolo agli Australian Open.

"Purtroppo non ho mai giocato la vera Coppa Davis, quella in trasferta, dove vai in Argentina o in Brasile con tutto lo stadio che tifa non contro di te, ma per l’altra squadra", ha detto Sinner dopo la vittoria su Ben Shelton venerdì.

"Può capitare che l’Australia giochi contro gli Stati Uniti l’anno prossimo a Bologna. Non si sente la vera atmosfera della Coppa Davis."

Il calendario serrato e la mancanza di una vera pausa sono temi di dibattito da tempo, e la Professional Tennis Players' Association ha intentato una causa contro gli organi di governo del tennis a marzo, definendo la situazione insostenibile.

"Penso che con questo calendario, la Coppa Davis, sia difficile che ogni anno ci siano i migliori giocatori di ogni paese", ha aggiunto Sinner.

"Quello che vorrei è che la Coppa Davis si disputasse nell’arco di due anni. Si potrebbero organizzare le semifinali all’inizio dell’anno e la finale alla fine."

Il numero uno al mondo Alcaraz, che quest’anno è convocato per rappresentare la Spagna ed è anche tra i semifinalisti delle ATP Finals, è stato interpellato sulla Davis Cup dopo la vittoria su Lorenzo Musetti giovedì, dopo il ritiro di Musetti dalla squadra italiana.

"Se il torneo si giocasse ogni due o tre anni, l’impegno dei giocatori sarebbe ancora maggiore perché sarebbe qualcosa di unico, di diverso," ha detto Alcaraz.

"Non puoi partecipare ogni anno. Secondo me dovrebbero fare qualcosa per rendere la Davis Cup davvero speciale."

Il presidente dell’ATP Gaudenzi ha parlato con i giornalisti a Torino giovedì, affrontando anche il tema della Davis Cup in relazione ai problemi di calendario.

"Amo davvero la Coppa Davis. Penso che sia un evento straordinario," ha dichiarato Gaudenzi.

"Dovremmo unirci tutti per cercare di renderla la Coppa del Mondo del tennis. In un mondo ideale, la Davis Cup dovrebbe tornare al formato casa-trasferta e disputarsi su due anni."

Il tedesco Alexander Zverev giocherà a Bologna e venerdì è uscito dagli ATP Finals dopo la sconfitta contro Felix Auger-Aliassime.

"La vera Coppa Davis è quella con le sfide casa-trasferta", ha detto Zverev.

"Non credo che questa sia la vera Coppa Davis. È una sorta di torneo esibizione".

"Giocare contro l’Italia in Italia sarebbe un’atmosfera completamente diversa rispetto a giocare contro l’Italia in Spagna".