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Sinner sulla squalifica: "Ho scelto il male minore anche se è ingiusto quello che sto passando"

Jannik Sinner
Jannik SinnerTakuya Matsumoto / Yomiuri / The Yomiuri Shimbun via AFP
Jannik Sinner ha raccontato la difficoltà della squalifica per doping, ma ha sottolineato l'aiuto delle persone a lui vicine per superare il momento. A poco meno di un mese dal rientro, il numero 1 al mondo si è aperto in un'intervista: "Mi sono sentito fragile, ora non vedo l'ora di tornare".

"Quando è arrivata la squalifica a Doha, mi sono sentito fragile. Ma le persone che mi sono vicine mi hanno sollevato, mi hanno aiutato a capire. Però è stata molto dura". Jannik Sinner, a poco meno di un mese dal suo rientro dopo la sospensione concordata con la Wada per il caso Clostebol, si racconta in un'intervista a Sky.

"Sono successe cose che non mi aspettavo - ha spiegato il tennista numero 1 al mondo - Ci ho messo un po' a ritrovarmi, sono successo altre cose difficili fuori dalla sospensione. Però sono qui, non vedo l'ora di tornare. Conto alla rovescia? Lo faccio dal primo giorno di sospensione...".

Sinner ha ribadito la sua convinzione che "non c'è il minimo dubbio sulla verità", e sul patteggiamento con la Wada di fronte al Tas di Losanna ha raccontato: "È stato molto rapido, anche se io non ero tanto d'accordo. Alla fine si deve scegliere il male minore, anche se è un po' ingiusto quello che sto passando. Ma poteva andare peggio, con un'ingiustizia ancora maggiore".

"Non ho guardato tennis in questi mesi, quasi nulla: non posso controllarlo...". Jannik Sinner, nell'intervista esclusiva a Sky Sport a un mese dal suo rientro in campo dopo la sospensione per il caso Clostebol, è ancora numero 1 al mondo. "D'accordo, rientrare da numero 1, o 2 o 3, può essere importante. Non so cosa sia successo ad AlcarazZverev in questi mesi: ogni partita è difficile, e non puoi mai sapere se c'è qualcosa fuori dal campo che ti condiziona... Ora comincia la stagione della terra rossa, lì Carlos è favorito. E anche Sasha è forte, poteva diventare numero 1 l'anno scorso al Roland Garros".

Poco tennis visto, ma molto preparato, nei due mesi di stop finora. La pausa "è stata una bella occasione per migliorare lì dove faticavo, sulle superfici per me più faticose. Ogni giorno mi sento meglio - la conclusione di Sinner - dal punto di vista fisico e mentale".