"Le somme si tirano a fine stagione, ma sto vivendo un momento molto positivo. Sono orgoglioso di aver segnato goal decisivi: meglio solo uno alla volta, ma importante, che 2 in una partita vinta 5-0. Quando faccio bene e quando no, del giudizio altrui mi interessa relativamente". Queste le parole di Andrea Pinamonti a Sportweek, supplemento della Gazzetta dello Sport. Poco prima della sfida tra il suo Genoa e la Juventus all'Allianz Stadium, l'attaccante del Grifone traccia un bilancio della stagione attuale.
Una stagione nella quale crede di aver fatto progressi, come indica: "Alla Nazionale ci penso costantemente, com'è normale che sia. Però non ho potere sulle scelte del Ct, posso solo cercare di fare più goal possibili. Non ho ricevuto telefonate, ma se faccio bene al Genoa so che il resto è una conseguenza. Le squadre che stanno in alto in classifica hanno fatto più del doppio dei nostri goal. Ho già superato Retegui al Genoa, ma aveva saltato un po' di partite per infortunio".

La sua tappa al Genoa, si sta rivelando molto più proficua della prima, che per lui era andata male. E a tal proposito ha dichiarato: "Quando mi è arrivata la chiamata ho esitato. Ricordavo quanto era successo 5 anni prima e immaginavo che, persi Retegui e Gudmundsson, i tifosi si aspettassero un attaccante di livello. Quindi ci ho pensato perché in campo fai bene se sei sereno fuori. Se fossi tornato con la paura e con la testa piena di brutte idee, avrei rischiato un'altra stagione negativa. Ma ho sentito la fiducia di Gilardino, che mi ha fatto capire di volermi a tutti i costi. Ora allo stadio gridano il mio nome e in città mi fermano per farmi i complimenti".
Uno degli aneddoti più importanti è senza dubbio quello che certifica la sua amicizia con Mauro Icardi: "Nella Primavera dell'Inter dormivo in convitto, una volta in prima squadra dovevo cercarmi casa. La trovo, ma veniva pronta dopo due settimane. Icardi mi chiama e mi dice: "Non voglio farti spendere i soldi dell'hotel. Di fronte a dove abito ho un appartamento che uso per parenti e amici. Ora è libero, te lo lascio a disposizione e non mi devi niente". Non solo: poiché non avevo la patente, ogni mattina passava a prendermi in macchina per andare insieme all'allenamento".

E facendo ponte sul rapporto con Icardi, ha parlato anche di Mario Balotelli, col quale ha condiviso lo spogliatoio in rossoblu per poco tempo: "Avrà visto qualcosa in me che gli piaceva, gli sarò per sempre grato. Lo sento ancora. Icardi è sempre stato etichettato per qualcosa che non è, un po' come Balotelli, che al Genoa si è dimostrato un bravissimo ragazzo, molto umile e capace di andare d'accordo con tutti. Icardi lo vedevo come l'esempio perfetto del centravanti, avrei voluto tutto di lui".