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Mourinho: confermati 2 turni e il tecnico si presenta sui social col gesto delle manette

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Jose Mourinho
Jose MourinhoInstagram - @josemourinho
Il tecnico della Roma, dopo i fatti di Cremona, dovrà saltare le prossime due partite di campionato.

La Corte sportiva d'appello ha appena respinto il ricorso presentato dalla Roma per le due giornate di squalifica inflitte dal giudice sportivo al tecnico della Roma José Mourinho (60), espulso nel corso della partita con la Cremonese. Lo apprende l'ANSA.

A Mourinho era stata sospesa la squalifica perché in atto un'indagine della Procura federale sul diverbio con il quarto uomo Serra, che ieri è stato deferito.

Ora il tecnico della Roma salterà le partite contro Sassuolo e Lazio. Lo stesso Mourinho non ha digerito la decisione e ha postato sui social una sua foto con il gesto delle manette.

Lo ha fatto su Instagram, celandolo, ma non troppo, dietro un post pubblicitario di alcuni suoi sponsor. Il  gesto ricorda quello che fece nella stagione 2009-2010 rivolgendolo per protesta all'arbitro Tagliavento durante un Inter-Sampdoria che costò al tecnico di Setubal ben tre giornate di squalifica, oltre ad una multa di 40.000 euro.

Roma in silenzio stampa dopo respingimento del ricorso 

La Roma da oggi e fino al derby del 19 marzo sarà in silenzio stampa in occasione dei pre e post partita delle gare contro Sassuolo e Lazio. È la protesta del club giallorosso dopo che la Corte sportiva d'appello ha respinto il ricorso della società per la squalifica di due giornate di Josè Mourinho.

Il club giallorosso è furioso per la decisione, perché si aspettava quantomeno la riduzione della sanzione a un turno di stop per l'espulsione del tecnico in Cremonese-Roma, visti sia l'avviso di deferimento arrivato al quarto uomo Serra dalla procura federale, sia la difesa fornita dai legali del club in occasione delle audizioni.

Discorso a parte per la partita di Europa League con la Real Sociedad dove Mourinho parlerà in conferenza stampa perchè secondo la Roma non sarebbe giusto che una protesta nei confronti della giustizia sportiva italiana ricada sull'Uefa.