GP Arabia Saudita: vince Perez davanti a Verstappen, terzo Alonso, male le Ferrari

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GP Arabia Saudita: vince Perez davanti a Verstappen, terzo Alonso, male le Ferrari
La Red Bull di Sergio Perez
La Red Bull di Sergio Perez
AFP
Un'altra gara da dimenticare per la Rossa, che oltre alle due Red Bull si ritrova dietro ad Alonso e alle due Mercedes.

A Jeddah vince Sergio Perez, ma la considerazione da fare è un'altra: se pur partendo dalla quindicesima posizione Max Verstappen riesce ad arrivare secondo, forse possiamo archiviare anche questo Mondiale appena iniziato. I presagi sono pessimi per la Rossa, e non soltanto per la schiacciante superiorità Red Bull, ma anche per una competitività molto inferiore rispetto a quanto era lecito aspettarsi dopo i proclami del team. C’è da registrare nella piuttosto anonima corsa della Ferrari anche l’ennesimo ritardo nelle indicazioni del Muretto che penalizza Leclerc, ininfluente ma che certo non aiuta l’umore del monegasco che rivede i fantasmi dello scorso anno. Sainz e Leclerc finiscono sesti e settimi dietro le due Red Bull, l’Aston Martin di Alonso e anche le due Mercedes.

La Ferrari partiva da un quarto posto di Sainz in qualifica, ma soprattutto dall’ottimo secondo tempo di Leclerc, che però si vedeva costretto a partire dalla 12esima posizione, complice penalizzazione della sostituzione della centralina. A fare scalpore nelle qualifiche però era stata la prima rottura della Red Bull, con Verstappen costretto ad abbandonare la monoposto per un problema all’albero di trasmissione. Là davanti però c’era sempre una Red Bull, quella di Sergio Perez, minacciata in seconda piazza dal ritrovato Fernando Alonso su Aston Martin.

Proprio lo spagnolo parte benissimo e supera Perez, ma deve scontare 5” di penalità per un posizionamento sbagliato in griglia. Anche l’altra Aston Martin di Stroll beffa con un sorpasso all’esterno Sainz, portandosi in terza posizione. Parte bene anche Leclerc che supera tre macchine e si porta nono, mentre Verstappen parte abbastanza piano però dopo una quindicina di giri finisce dietro il monegasco, in quel momento sesto. Il primo cambio di gomme è a favore di Max, come se ce ne fosse bisogno, e l’olandese si ritrova quarto. 

Al ventesimo giro la Safety Car chiamata per un ritiro di Lance Stroll congela nelle prime sette posizioni Perez, Alonso, Russell, Verstappen, Sainz, Hamilton, Leclerc. Hamilton però approfitta della gomma media per superare Sainz, mentre Verstappen sorpassa Russell e Alonso, mettendosi a caccia di Sergio Perez. Dopo metà gara le due Red Bull si ritrovano prima e seconda, nonostante il quindicesimo posto in griglia di Verstappen, e così la gara finisce. Basta questo per dimostrare la sfacciata superiorità del team di Christian Horner e del campione del mondo Max Verstappen. Bastano un sesto e settimo posto dei due ferraristi dietro alle due Red Bull, alle due Mercedes e a una Aston Martin, solo perché la seconda si è ritirata, per far capire che anche quest’anno probabilmente non è l’anno giusto. Altro che “mai una Ferrari così veloce”. Parlare di meno, lavorare di più. E soprattutto meglio.

ORDINE DI ARRIVO DEI PRIMI 10:

1 Sergio PEREZ Red Bull Racing

2 Max VERSTAPPEN Red Bull Racing +5.355 (giro più veloce della gara)

3 Fernando ALONSO Aston Martin +20.728 

4 George RUSSELL Mercedes +25.866

5 Lewis HAMILTON Mercedes +31.065

6 Carlos SAINZ Ferrari +35.876

7 Charles LECLERC Ferrari +43.162

8 Esteban OCON Alpine +52.832

9 Pierre GASLY Alpine +54.747 

10 Kevin MAGNUSSEN Haas F1 Team +64.826