Mondiali, per Wenger sarà campione chi ha i migliori esterni offensivi

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Mondiali, per Wenger sarà campione chi ha i migliori esterni offensivi
Mondiali, per Wenger sarà campione chi ha i migliori esterni offensivi
Mondiali, per Wenger sarà campione chi ha i migliori esterni offensiviAFP
Nell'ambito di un rapporto steso dalla Fifa, l'ex allenatore dell'Arsenal sottolinea che le difese sono troppo protette al centro e la soluzione sono i cross dalle fasce, che quest'anno hanno fatto registrare un +83% rispetto agli ultimi Mondiali in Russia.

Intervenuto a corollario della fase a gironi dei Mondiali, Arsene Wenger ha detto la sua sul torneo che si sta disputando in Qatar: “Chi ha le migliori ali e i migliori difensori d’attacco vincerà il Mondiale”. Una dichiarazione figlia di quanto visto finora da parte dell'ex tecnico dell'Arsenal, squadra che con lui giocava un calcio sempre molto offensivo. Una postura, quella di Wenger, che esalta così giocatori come Kylian Mbappé o Vinicius, rispettivamente ale sinistre di Francia e Brasile, due tra le grandi favorite del torneo. 

La spiegazione effettuata dall'ex tecnico francese poggia su alcune percentuali e cifre ben definite, partendo dal presupposto che è sulle fasce che si sviluppa la maggior parte degli attacchi: il 30% a sinistra, il 28% a destra, mentre le squadre difendono sempre in due blocchi più compatti, dando meno spazio tra le linee. A conferma di questa tendenza c'è il dato che rileva che in questo Mondiale si registra una percentuale di cross dell'83% in più. Il pallone, insomma, deve trovare sempre più sfogo sulle fasce, visto che in mezzo il traffico è eccessivo. 

Un altro dato statistico importante riguarda i tiri, che di media sono 10,9 a partita, un numero inferiore rispetto ai 12 del 2018 e ai 12,9 del 2014, per non parlare dei 14,1 del 2010. Per Wenger, la risposta è sempre la stessa: "Le difese sono più protette al centro"

Nell'ambito di un rapporto steso dalla Fifa relativamente alla prima fase di questi Mondiali, nel quale hanno partecipato Wenger, Jurgen Klinsmann, Cha Du Ri, Pascal Zuberbuhler e l'italiano Alberto Zaccheroni, è stata anche importante l'analisi dell'ex allenatore della Germania, il quale ha esaltato il ruolo del portiere: "Oggi è un altro giocatore e non usa solo le mani, anzi è il primo regista della squadra".

Tornato sui gironi di qualificazione, Wenger ha voluto inoltre aggiungere una sua personale motivazione del fatto che nessuno abbia vinto le prime tre partite, adducendo questa istanza a uno sforzo fisico elevatissimo

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