L'avventura mondiale dell'Inter procede con qualche patema ma è ancora viva. I nerazzurri, dopo l1-1 inaugurale con i messicani del Monterrey, conquistano i primi tre punti contro i giapponesi dell'Urawa Reds Diamond vincendo 2-1 nel finale. E adesso la qualificazione al turno successivo è nelle mani di Lautaro e compagni che nell'ultima sfida del girone affronteranno il River Plate.
L'Inter di Chivu continua quindi con qualche intoppo l'opera di metamorfosi dall'impostazione Inzaghiana a quella che sta pensando il suo nuovo tecnico. Dopo le novità tattiche introdotte contro il Monterrey, con la rinuncia a un centrocampista spostato sulla trequarti, Chivu schiera la sua "creatura" con il 3-4-2-1, abbandonando sin dall'inizio il 3-5-2.

Dietro a Lautaro, Esposito e Zalewski. A centrocampo debutto dal primo minuto sulla destra Luis Henrique, che ben aveva fatto contro i messicani, e Dimarco a sinistra. In mezzo Barella e Asllani..
Per i giapponesi del polacco Maciej Skorza un 4-3-3, che in fase di non possesso trasformerà la linea difensiva in una trincea di sei elementi.
Doccia fredda
L'Inter parte forte, pressa alto e cerca di mettere in difficoltà gli avversari che soffrono un po' ma resistono difendendosi bene. Ma alla prima incursione in avanti dei giapponesi, l'Urawa Reds passa in vantaggio.
Kaneko, sulla trequarti di destra, si libera facilmente con un tunnel di Carlos Augusto, schierato come braccetto di sinistra, e mette la palla al centro dell'area di rigore. Gioco facile per Watanabe che colpisce di destro e, grazie a una deviazione di tacco di Darmian, spiazza Sommer per l'1-0.

Il gol favorisce l'impostazione della partita dei giapponesi che, già ordinati tatticamente prima del gol, chiudono tutti gli spazi lasciando maggiore iniziativa di gioco ai nerazzurri. E l'Inter va vicina al pareggio al 19'. Dopo aver lavorato la palla sulla trequarti, cross dalla sinistra di Asllani e incursione aerea di Lautaro che di testa stampa la palla sulla traversa.

Un po' di sfortuna per la squadra di Chivu che però non ha avuto il merito durante tutto il primo tempo di trovare spunti interessanti per mettere in difficoltà gli avversari. La cattiveria e il cinismo chiesti dal tecnico rumeno alla vigilia della partita sono latitati per tutta la prima frazione con un continuo giro palla sterile.
Ritorno al passato
La ripresa riprende con due novità: fuori Zalewski per Mkhitaryan e Sebastiano Esposito per il fratello Francesco Pio. Chivu ordina un cambio tattico e torna al passato con il 3-5-2. L'Inter continua a manovrare ma senza successo. In successione ci provano Asllani, Dimarco ed Esposito, ma senza inquadrare lo specchio della porta.
I nerazzurri rischiano di capitolare al 70'. Luis Henrique perde il pallone sulla trequarti e l'Urawa riparte in velocità. Ancora Watabe si trova la palla sui piedi ma il suo destro questa volta non è fortunato e si perde in curva.
La partita si ravviva e subito dopo l'Inter ha una buona occasione per pareggiare. Barella serve al centro dell'area Mkhitaryan che ha si trova davanti un rigore in movimento, ma manda alto sopra la traversa.
È una scossa per i nerazzurri che si svegliano al 78' e lo fanno sugli sviluppi di un calcio d'angolo dalla sinistra. Barella mette una bella palla in mezzo e pesca Lautaro: spalle alla porte aggancia e con una rovesciata bassa batte Nishikawa per l'1-1.

Il gol sveglia del tuttoi nerazzurri che riprendono con più intensità alla ricerca del gol vittoria. Vantaggio che arriva proprio nel finale con l'argentino Carboni, entrato al posto di Asllani. Grazie a un rimpallo il centrocampista si trova sui piedi la palla del 2-1.
Un gol che permette alla squadra di Chivu di tirare un sospiro di sollievo dopo un'altalena di emozioni. I nerazzurri escono vittoriosi e adesso possono guardare con positività al proseguo del campionato.
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