"No, non rifarei la scelta di lasciare la panchina dell'Italia. Quel saldo rapporto di fiducia che avevo con la Federazione si era reciprocamente incrinato. Se potessi tornare indietro affronterei tutto in modo diverso. Se io e Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così".
Così, in un'intervista al Giornale, Roberto Mancini ha parlato nel giorno del suo 60esimo compleanno. L'ex commissario tecnico della nazionale serieazzurra, infatti, ha ammesso che è mancato il dialogo con la federazione: "Allenare sentendo che la fiducia sulla tua persona vacilla, mi creda, non è una bella sensazione. Non ti garantisce di poter lavorare con la giusta serenità. Nonostante ciò mi rimprovero di non aver affrontato il tutto con più chiarezza. Tra me e Gravina c'è sempre stato un rapporto basato su una grande stima e dialogo. E la volta che forse era necessario parlare con chiarezza, non è stato fatto".

Riguardo la scelta di andare ad allenare poco dopo la nazionale dell'Arabia Saudita, l'ex Ct azzurro ha detto: "Non nego che, per un allenatore, la proposta di una cifra così alta - anche se inferiore a quella raccontata dai giornali, eh -, ti metta in crisi. Però non è stata determinante. Ha inciso, ma non è stato solo per quello che ho lasciato la panchina della Nazionale".
In seguito, però, Mancini ha ribadito che tornerebbe volentieri indietro riferendosi al suo addio all'Italia: "Lasciare la Nazionale è stata una scelta sbagliata che non rifarei".
Poi, la chiusura sulla possibilità di allenare la Roma: “Non sono mai stato contattato dalla Roma, nessuna chiamata dalla dirigenza. Mi ha fatto piacere leggere che molti tifosi romanisti ne sarebbero stati felici e molti laziali incazzati. Se ci fossero state le condizioni di un bel progetto da portare avanti assieme, avrei detto di sì”.