La Supercoppa entra finalmente nel vivo con la prima semifinale, che vedrà di fronte Milan e Napoli domani sera a Riad. Una sfida che apre il programma del torneo e che anticipa l’altra semifinale di venerdì, quando Bologna e Inter proveranno a ottenere il pass per la finale in programma lunedì prossimo.
Milan e Napoli arrivano all’appuntamento con sensazioni diverse, ma non diametralmente opposte. Prima dell’ultimo weekend entrambe erano reduci da tre vittorie consecutive in campionato con il Napoli che aveva superato la Juventus al Maradona e il Milan che era tornato da Torino con tre punti importanti.
Tuttavia, durante lo scorso fine settimana il quadro è cambiato: i rossoneri hanno frenato pareggiando 2-2 contro il Sassuolo, mentre il Napoli è caduto in casa contro un’Udinese che ha meritato la vittoria.
Dai dubbi di Allegri ai guai di Conte
Il Milan si presenta in Arabia Saudita con l'intenzione di difendere il titolo conquistato lo scorso anno, quando, con Sérgio Conceição appena arrivato in panchina, i rossoneri riuscirono a ribaltare l’Inter in finale con una rimonta rimasta nella memoria dei tifosi.
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Tra i protagonisti di quella serata c’era Rafael Leão, oggi non al meglio: le sue condizioni restano da valutare e non è ancora chiaro se Allegri - che dovrà fare a meno di Giménez - deciderà di rischiarlo dal primo minuto contro il Napoli: "Vedremo dopo la rifinitura", ha assicurato il tecnico rossonero.
Sul fronte azzurro, la situazione è più complessa. In campionato il Napoli è terzo, a soli due punti dalla vetta occupata dall’Inter, ma nelle coppe la stagione ha sinora lasciato più di un dubbio, sia in Italia che in Europa, come dimostrano, per ultimo, la recente sconfitta in Champions League contro il Benfica e il soffertissimo passaggio del turno in Coppa Italia, arrivato solo ai rigori contro il Cagliari.
Detto questo e nonostante gli infortuni stiano seriamente mettendo in difficoltà Antoni Conte, c'è da aspettarsi un Napoli in versione campione d'Italia, disposto a far di tutto pur di vincere le prossime due partite e mantenere intatta, sette mesi dopo il quarto scudetto, la propria egemonia sulla Serie A.