"Ci vuole la passione nella vita, il calcio è emozione e sono momenti bellissimi. Abbiamo meritato questa finale per il secondo tempo che abbiamo fatto. Nel primo tempo ho visto un Milan come quello di qualche settimana fa, con tanti dubbi, troppo lenti nella circolazione". Con queste parole Sergio Conceicao ha descritto a Mediaset la sua felicità per la vittoria in semifinale di Supercoppa Italiana contro la Juventus.
L'allenatore portoghese, arrivato in rossonero pochi giorni fa, ha fatto capire qual è stato il punto di inflessione stasera: "All'intervallo ci siamo parlati guardandoci negli occhi, dovevamo capire cosa dovevamo fare per vincere la partita e sono stati veramente coraggiosi. Il secondo tempo è stato completamente diverso, ma non abbiamo ancora fatto nulla. Abbiamo un giorno in meno di riposo e questo è un fattore importante".
Su come è cambiata la partita, il lusitano ha commentato: "Dopo i primi 45 minuti negli spogliatoi non ho dato baci, anzi mi sono arrabbiato un po' perché la squadra non ha fatto le cose che avevamo preparato e mi ha fatto arrabbiare. Questo è un gruppo umile, a volte manca un po' di cattiveria per arrivare a qualcosa in più ma col tempo ci arriveremo".
Conceicao ha poi ammesso: "Io non sono uno molto simpatico, non mi piace dare abbracci ai giocatori, sono più le volte che mi arrabbio ma un gruppo ha bisogno di tutto questo. Il nostro è un gruppo di qualità, sono molto contento di loro perché hanno accettato anche un allenatore che non sorride tanto e mi fa piacere. Non sono qua per fare amici, ma per vincere".

Per quanto riguarda Rafael Leao, grande assente di oggi, il tecnico rossonero ha fatto capire che lunedì potrebbe andare in campo: "Vediamo, è vicino al recupero. Penso che domani non ci sarà ancora. Vediamo dal giorno dopo". Infine, ha spiegato com'è stato l'abbraccio col figlio Francisco dopo il triplice fischio dell'arbitro: "Era la fine di una partita, io ero più contento perché ho vinto e lui più triste ma fa parte della vita".