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Conceiçao e il futuro del Milan: il biglietto da visita impressiona, il cammino è ancora lungo

Il sorriso di Rafa Leao
Il sorriso di Rafa LeaoISMAEL ADNAN YAQOOB / ANADOLU / Anadolu via AFP
Sia Zlatan Ibrahimovic che Gerry Cardinale hanno sottolineato che questo è il momento di godersi la vittoria in Supercoppa contro l'Inter. Tuttavia, non hanno potuto fare a meno di mettere in chiaro che esigono questa stessa "voglia" e questa stessa "spinta" anche in futuro.

Quanto durerà l'impeto del nuovo Milan di Sergio Conceiçao? È questa la domanda che si fanno un po' tutti sulla sponda rossonera dei Navigli. Di certo, farlo mentre si festeggia una Supercoppa italiana, vinta in rimonta (2-3) e per di più contro l'Inter, è già un enorme passo in avanti per la squadra che era arrivata a Riad con l'etichetta di ultima tra le favorite.

E, invece, il Diavolo ha ribaltato sia la Juventus che i campioni d'Italia in carica, vendicando, anche se solo in parte, la festa scudetto celebrata dai nerazzurri, la scorsa primavera, proprio alla fine di un derby. 

Non cercava vendetta, tuttavia, il tecnico lusitano che ci ha messo davvero poco a convincere i rossoneri a fidarsi di lui. Anche perché, molto probabilmente, non si fidavano di chi l'aveva preceduto, nonostante Theo Hernandez, alla fine dell'incontro, ci abbia tenuto a sottolineare che "non era tutta colpa di Fonseca".

E ha sicuramente ragione il terzino sinistro francese che, in Arabia, ha giocato con la motivazione a mille, così come molti altri dei suoi compangi di squadra. A cominciare da quel Rafael Leao che dal suo ingresso in campo ha stravolto la partita guidando i propri compagni alla rimonta e cercando il terzo gol, quello della vittoria, anche quando lo stesso Conceiçao - e con lui tutti i milanisti - si sarebbe accontentato dei rigori.

La voglia

Ed è proprio su questo aspetto che l'ex allenatore del Porto dovrà concentrare molte delle proprie energie. E, del resto, è stato lo stesso Zlatan Ibrahimovic ad ammettere che "quando una squadra ha questa voglia di vincere, è difficile batterla", facendo sue le critiche mosse allo spogliatoio rossonero prima, durante e dopo l'era Fonseca.

Un'arma a doppio taglio per Conceiçao che, una volta smaltita la meritata sbornia post Supercoppa, dovrà rivolgere la propria attenzione al campionato, provando a non scoraggiarsi troppo per i 17 punti di svantaggio (sebbene con due gare in meno) rispetto al Napoli capolista.

La spinta

E, del resto, è stato lo stesso Gerry Cardinale, dopo essersi complimentato con i suoi, a insistere sul fatto che "la spinta" grazie alla quale il Diavolo ha conquistato l'ottava Supercoppa della propria storia dovrà essere mantenuta anche una volta tornati "in Italia per rivendicare il posto che spetta al Milan ai vertici della Serie A".

Perché, in realtà, la vera domanda a cui dovrà rispondere Conceiçao, sin dalle prossime partite e fino alla conclusione del campionato, è proprio questa: "Qual è il posto che spetta al Milan in Serie A?". E sarà proprio dalla risposta che darà in campo la sua squadra in campionato e Champions League che dipenderà il suo futuro a Milano.

La rimonta rossonera in Supercoppa
La rimonta rossonera in SupercoppaFlashscore